Rassegna Stampa

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Edilizia privata a Cagliari,pratiche sospese:c'è chi si rivolge al Tar

Fonte: web Castedduonline.it
16 luglio 2014

I giudici amministrativi condannano il Comune a pagare 2500 euro, un piccolo debito che però pone l'accento sulla lentezza del settore edilizia privata

 

Autore: Federica Lai il 15/07/2014 23:43

 

 

E’ bastata la discussione in Aula di un debito fuori bilancio di 2 mila 500 euro per far riaffiorare l’annoso problema della lentezza del settore edilizia privata a Cagliari, dove esistono pratiche arretrate dal 1985. Il Consiglio comunale approva il debito, derivante da una sentenza del Tar a cui un cittadino ha fatto ricorso per sottolineare la lentezza di una pratica, ma non senza polemiche da parte di maggioranza e opposizione. “L’inefficienza dell’ufficio edilizia privata non comporta solo un danno economico – ha sottolineato il capogruppo del Pd, Davide Carta – ma anche il blocco di troppi cantieri, e di conseguenza posti di lavoro”. Un disagio a cui l’assessorato all’Urbanistica ha cercato di porre rimedio nei mesi scorsi, precisamente a marzo, con l’informatizzazione delle pratiche e la sperimentazione del nuovo sportello front office in via Sauro. Da allora, a detta dell’assessore all’Urbanistica e del sindaco Zedda, la situazione è migliorata. “Abbiamo dei dati positivi – ha spiegato l’assessore Frau – per quanto riguarda le pratiche sul piano casa e i condoni edilizi, non c’è più nessuna lamentela. Il settore in generale va a rilento soprattutto a causa della riduzione del personale che la normativa ci impone: una criticità che riguarda tutti i settori”. Proprio su quest’ultimo punto attacca l’esponente di Fratelli d’Italia, Alessio Mereu: “non serve ragionare sulla quantità ma sulla qualità degli impiegati, spesso sono i cittadini a dare informazioni a chi sta allo sportello”. La delibera approvata. Si tratta di una sentenza del 2012, dove in sostanza si dà ragione a un cagliaritano che aveva fatto ricorso al Tar per “accertare e dichiarare l’illegittimità del silenzio e inerzia del Comune di Cagliari e del Ministero per i beni culturali sulle istanze di autorizzazione edilizia e paesaggistica” necessari per la copertura del proprio immobile. Una vicenda che alle casse comunali costerà poco più di 2 mila euro, ma che pone l’accento su uno dei principali problemi della macchina amministrativa cagliaritana: i tempi biblici delle pratiche edilizie.