Maleducati e vandali: c'è chi abbandona perfino rifiuti ingombranti
Le spese extra per cicche, carta, lattine e graffiti
È l'imposta più iniqua, più odiosa, più inaccettabile. Eppure i cagliaritani sborsano, senza battere ciglio, cinquanta euro l'anno. È la “tassa sui caddozzi”, il denaro che la comunità deve tirare fuori per rimediare ai danni creati dai maleducati: nel 2013, dalle casse del Comune sono usciti 7.750.124 euro per effettuare pulizie che, in un paese civile, non sarebbero necessarie. Soldi che, divisi tra i circa 150 mila cagliaritani, fanno, appunto, una spesa pro capite di 50 euro. Un'ulteriore voce di spesa che si aggiunge a quelle ordinarie (28.025.720 euro dell'appalto a forfait per ritiro, spazzamento, lavaggi e vari servizi e 12.609.159 per lo smaltimento).
GLI INTERVENTI Gran parte delle spese “straordinarie”, 6.652.000 euro viene speso per lo spazzamento delle strade. Indispensabile, certo, in una città come Cagliari nella quale il vento soffia frequentemente. Ma non viene soltanto raccolto il fogliame che cade dagli alberi o il terriccio che vola via dalle aiuole. «Quando, qualche giorno fa, è stato effettuato l'ennesimo intervento di pulizia dell'Anfiteatro», racconta il sindaco Massimo Zedda, «sono state raccolte decine di bottiglie e scatole di cartone che una settimana prima non c'erano». Evidentemente i partecipanti al bottellon di viale Fra' Ignazio hanno scambiato il monumento per una discarica. Nelle strade lo stesso scenario: mozziconi di sigarette, cartacce, involucri di gelato, il campionario dell'inciviltà è variegato. «In altre città», riprende Zedda, «le strade possono essere facilmente lavate dai mezzi appositi. Qui, prima di fare questo, dobbiamo ripulirle dai tanti rifiuti non gettati nei cassonetti e nei cestini».
IL POETTO Il quadro è assolutamente identico al Poetto. La spiaggia è pulita soltanto di primo mattino, subito dopo il lavoro di raccolta dei rifiuti fatto dagli operai. Poi, arrivano le orde barbariche che gettano nell'arenile qualunque cosa. Le pesanti multe fatte dai vigili urbani hanno dissuaso qualche incivile. Ma la situazione non è cambiata più di tanto: un danno alla collettività e un danno anche all'ambiente. Studi scientifici hanno stabilito che il “tempo di degradazione” di un mozzicone di sigaretta varia da 1 a 5 anni; ancora peggio per le buste di plastica (da 10 a 20 anni), i prodotti in nylon (da 30 a 40 anni), le lattine in alluminio (500 anni), le bottiglie di vetro (1.000 anni). Per ripulire la spiaggia, il Comune ha speso, nel 2013, 442.256 euro.
LA BEFFA L'inciviltà di alcuni cittadini costringe tutti gli altri a pagare due volte lo stesso servizio. Il ritiro dei rifiuti ingombranti è gratuito (lo si finanzia attraverso la Tari); eppure, c'è chi abbandona il televisore usato o il divano non più utilizzabile in strada. Problemi di decoro ma anche di salute pubblica: ricade sulle tasche dei contribuenti il costo dello smaltimento delle lastre in eternit o della rimozione dei rifiuti speciali. Non solo: a carico del Comune (e, quindi, di tutti i cittadini) anche la pulizia delle scritte sui muri. Per tutte queste voci, nel 2013, sono stati spesi 763.700 euro.
I VANDALI I maleducati, naturalmente, non agiscono da soli. Spesso trovano alleati nei vandali, in quegli idioti che trovano divertente dare alle fiamme o danneggiare un cassonetto. Nel 2013, oltre 150 contenitori (3 da 120 litri, 133 da 240 litri e 15 da 1.100 litri) sono stati bruciati, rubati o danneggiati. Certo, in un bilancio come quello del Comune di Cagliari, la cifra è apparentemente irrilevante: questi atti di vandalismo sono costati alla comunità poco più di novemila euro. Ma non sarebbe stato decisamente più civile spendere quel denaro in qualche altra maniera?
Marcello Cocco