Accuse e complimenti alla Giunta
Stringi stringi, le scuole di pensiero sono due e - come si usa da queste parti - rigorosamente agli antipodi. Allo slogan «Piazza Palazzo senz'auto subito!», corrisponde l'uguale, ma contrario, «Piazza Palazzo senz'auto mai!». Entrambi i motti di guerra, perché guerra è, com'è ovvio devono essere riportati col punto esclamativo. A Castello rifiutano qualsiasi trattativa entrambe le fazioni, al punto che al sindaco Massimo Zedda resta ora soltanto la scelta di quale dei due elettorati perdere nel rione: una sintesi tra le posizioni pare impossibile.
A dire il vero, nel quartiere quasi nessuno parla del quartiere: i pareri sono espressi nella qualità di “visitatori” che abitano altrove, o di residenti, o di commercianti. O di commercianti residenti, nel raro caso delle sorelle Maria Beatrice e Grazia Cugusi, che in via Lamarmora-piazza Carlo Alberto hanno la propria farmacia: «Quando si prendono decisioni del genere, prima si parte dall'idea e solo dopo si stabiliscono le modifiche. Il Comune ci dica che cos'è Castello: è un quartiere residenziale in cui l'idraulico che viene a casa può parcheggiare, in cui si possono andare a trovare le persone anziane, o è un grande negozio all'aperto e bisogna pensare soltanto ai clienti? O è un'attrattiva turistica, quindi le auto devono stare fuori?». Segue proposta: parcheggi gratis per i residenti, strisce blu quanto basta a tariffe stellari per i non residenti: «Perché qui in Castello parcheggiano gratis i commessi e i lavoratori che non vogliono pagare i posteggi in centro: non a caso, il sabato e la domenica i parcheggi liberi in piazza Palazzo non mancano mai. In viale Regina Elena, l'abbonamento mensile costa settanta euro e l'ascensore è spesso fermo».
Pochi metri più in là, alla Bottega delle meraviglie, la voce del commercio è ben diversa: «In nessuna città la piazza centrale del quartiere più antico è invasa dalle auto», sorride Biba Abis, «io sono addirittura per la chiusura al traffico di via Lamarmora: la fioraia se n'è andata perché non poteva nemmeno mettere un vaso fuori dal negozio. Senza il commercio, esteso magari anche alla strada, Castello diventa un dormitorio. Alcuni giorni fa, per Repubblica Next e la mostra di Maria Lai, la piazza senza auto era una meraviglia e il rione era vivo». Parcheggi Apcoa a prezzi più bassi, ascensori funzionanti e navetta che transita di continuo sono le proposte di Biba Abis per garantire qualità di vita ai residenti e non fare di Castello una zona in cui è difficile recarsi.
Intanto, dopo la pausa per le iniziative che hanno richiamato moltissime persone nel quartiere storico della città, piazza Palazzo è di nuovo ciò che è sempre stato: un contenitore di automobili. Di castellani e resto del mondo.
Luigi Almiento