Pugni, calci, spintoni per poi un susseguirsi di baci e promesse che non capiterà mai più
di Desirè Sara Serventi
Pugni, calci, spintoni per poi un susseguirsi di baci e promesse che non capiterà mai più. Un accanimento che è difficile da capire e da descrivere se non da chi, ha dovuto pagare le conseguenze di un amore malato. La violenza sulle donne è un fenomeno in forte crescita. Si continua a far finta di niente anche chi sa, tace, perché d'altronde preferiscono fregarsene altamente piuttosto che intervenire. Spesso però sono le stesse vittime, che non permettono l'interferenza di altre persone e non vogliono e non chiedono alcun genere di aiuto, perché l'unica cosa che fanno e giustificare questi mostri che hanno a fianco. Esseri vili, incapaci di amare e rispettare, la loro arte migliore è la violenza, ma non la violenza alla pari, ma quella verso le donne deboli, che non riescono a ribellarsi a questo crimine. Delinquenti, ecco cosa sono, quando parte loro l'input della violenza non sembra vogliano cessare neanche se il corpo delle vittime è stravolto. Fanno ribrezzo questi esseri!
Rubano con i loro atti la persona della propria stima, ogni colpo che infieriscono sulla donna corrisponde al portarsi via la loro dignità, visto che si sentono loro stesse private di questo. Purtroppo sono troppo deboli per riuscire a ribellarsi, perché si fanno intimidire dalle minacce che vengono loro fatte senza capire che non potrà essere peggio di quello che subiscono ogni qual volta questi uomini decidono di accanirsi contro di loro. Non è accettabile un tale comportamento né da chi lo fa né da chi lo subisce e tace. Chi fa violenza deve essere denunciato alle autorità competenti e chi subisce, deve avere il coraggio di attuare l'unica arma di difesa che ha, la denuncia. Troppo spesso si giustificano i comportamenti accusandosi in primis loro stesse e convincendosi che forse se l'uomo si è comportato così, avrà avuto i suoi buoni motivi. Un cavolo di buoni motivi, nessuno può permettersi di alzare un dito contro un'altra persona. Fortunatamente la parola è stata data per chiarire e dialogare e non per essere spazzata da pugni e altro. La violenza spesso non è sola fisica ma anche psicologica. Si fanno dei veri e propri tormentoni a livello psicologico tale da far fare loro quello che vogliono. Ribellarsi ecco l'unica parola che bisogna associare alla violenza, ribellarsi parlandone e non accettando più tali azioni, perché solo così potranno riacquistare il rispetto e la dignità loro rubata. Difficile credere nelle promesse che vengono fatte, perché senza un aiuto da parte degli specialisti una mela marcia non può diventare sana improvvisamente. Ecco perché è auspicabile che questi esseri portatori di violenza si rivolgano prontamente a chi di dovere riconoscendo, di avere un problema e allontanandosi da chi non ha nessuna colpa del loro disturbo psicologico. Ecco perché le donne non dovrebbero permettere, di essere vittime del loro carnefice, cambiate voi stesse in primis, allontanandovi da questi mostri e denunciate tali violenze.