Rassegna Stampa

Il Sardegna

Molentargius in coma «Bloccato dalla politica»

Fonte: Il Sardegna
20 gennaio 2009

AMBIENTE. I MILIONI MAI EROGATI E UN PIANO DI GESTIONE CHE NON ARRIVA

 Una montagna di progetti per lo sviluppo dell'area umida ma all'interno dell'oasi resiste ancora la piaga dell'abusivismo. L'ex assessore regionale all'Ambiente Dessì: erano stati promessi molti fondi che nessuno ha mai visto.

 di Roberto Murgia

Ancora in vita ma in condizioni vegetative ». È il parco di Molentargius secondo Tonino Dessì, assessore regionale all'Ambiente fino al 2006, quando al suo posto subentra Cicito Morittu. In «coma farmacologico », quindi. Per mancanza di «passione» da parte degli amministratori. Di fantasia e di pragmatismo. Eppure l'accordo (non certo semplice) del 2005 (l'assessore competente era Tonino Dessì) promette bene: «Riuscimmo a mettere d'accordo Regione, i quattro comuni gestori (Cagliari, Quartu, Selargius e Quartucciu) e la Provincia», spiega Dessì. Il Parco sembra poter decollare. Invece resta impantanato nella sinergia assente tra Regione ed Ente Parco, il consorzio che ancora non ha mai varato un “piano di gestione” del Molentargius. «Senza il quale - dice l'ex assessore - è impossibile ricevere finanziamenti dall'Unione Europea».

PER LA VERITÀ dal 2005 al 2007 vengono stanziati in Finanziaria venti milioni per il Parco del Molentargius, e per i parchi da istituire. Soldi mai erogati: «L'impegno della Regione sulla politica ambientale dei parchi non c'è stato - denuncia Tonino Dessì - Si è limitata solo a garantire il sistema idraulico, con un milione e mezzo di euro l'anno, dal 2005». Sufficiente comunque per la bonifica di tutto il bonificabile e per il raggiungimento di uno scopo insperato: i tempi sono maturi per ripartire con la produzione del sale. Corre l'anno 2006, e ad oggi la rimessa in moto non c'è stata. A causa di «un intreccio paralizzante», spiega ancora Dessì. Quello tra assessorati competenti: Industria, Ambiente e Enti locali. È l'assessorato all'Industria che può dare la concessione per la coltivazione del sale, magari dopo aver indetto una gara d'appalto internazionale. Che però non parte. Ed è inutile che ci sia, perché la Regione ha tutte le intenzioni di aspettare che si completi il passaggio di beni demaniali dallo Stato alla Regione. Ora il passaggio si è compiuto, ma nell'ultima Finanziaria è entrata in crisi la Giunta.

E GLI ENTI LOCALI che c'entrano? «Nel parco c'è un'effettiva difficoltà urbanistica», dice ancora Dessì, «abusivismo edilizio diffuso soprattutto nelle fasce di Medau su Cramu e Is Arenas». Il Piano Paesaggistico del '79 parla chiaro: non si può costruire nulla nelle aree-parco. Così le vie sono due: smantellare tutto, oppure sanare quello che è stato edificato sino ad ora. Per Stefano Deliperi, di “Amici della terra, Gruppo d'intervento giuridico”, «l'abusivismo resta il problema più importante del parco del Molentargius ». «Fin quando il problema non sarà affrontato non si potrà parlare di parco», dice in modo perentorio. Fermo restando la sua opposizione al risanamento. «Manca un buon livello di gestione - continua - soprattutto per tre aspetti mai affrontati». La questione edilizia, il traffico urbano a ridosso del parco, e quella dei trasporti interni. «Non è pensabile che possa essere percorso a piedi», dice Deliperi. Che non risparmia neanche la politica di Soru: «Prima di attaccare i parchi dell'Asinara e della Maddalena, avrebbe dovuto guardare in casa propria».