Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un parco marino di città

Fonte: L'Unione Sarda
10 luglio 2014

Il progetto che mette d'accordo Legambiente, Regione e Comune

Tra Sant'Elia, Calamosca e la Sella del Diavolo


La parete di calcare, graffiata e scolpita dal vento, svetta bianca, altissima, a strapiombo sul mare che, verso la costa, passa dal blu al topazio. Costa di Baunei? No, Sella del Diavolo. E il cronista non è a bordo di uno dei tanti barconi che d'estate accompagnano frotte di turisti nel tour delle cale ogliastrine (Mariolu, Goloritzé, Luna) ma di Goletta Verde, la barca di Legambiente. Sulla quale tra l'associazione, la Regione e il Comune si discute del possibile futuro ambientale di Cagliari e il suo golfo, disegnando i confini di un grande parco marino-terrestre che partirebbe da capo Spartivento e arriverebbe a Capo Carbonara includendo stagno di Molentargius, laguna di Santa Gilla e il complesso Sant'Elia-Calamosca-Sella del Diavolo.
LEGAMBIENTE «Questa zona è straordinaria», dice Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente: «Vanta scorci paesaggistici unici e i resti archeologici del tempio di Astarte, ma è poco conosciuta: merita di essere valorizzata». In che modo? Tutela dell'ambiente, niente cubature aggiuntive («Oggi non se ne parla - ammonisce Tiana - ma nel 1958 per la Sella del Diavolo era in progetto una lottizzazione assai simile a quella che si è poi realizzata a Torre delle Stelle»), possibilità di fare escursioni, trekking, balneazione.
REGIONE L'assessore regionale all'Ambiente, Donatella Spano, non si sbilancia ma annuisce: «Studi e monitoraggi di questo tipo sono interventi che la Regione può sostenere. La nostra Giunta, a dispetto delle illazioni di questi giorni, si batte per difendere l'ambiente. Non vogliamo aree protette o parchi ingessati ma regole concordate con le amministrazioni comunali e l'ente foreste: la tutela deve convivere con la fruizione dei luoghi e con attività economiche ecocompatibili. Serve un adeguamento della legislazione, la legge 31 è superata».
COMUNE Il vicesindaco Luisa Anna Marras non è a bordo di Goletta Verde, ma al molo Sanità, prima della partenza, ha detto che il Comune fa la sua parte: «Sta partendo l'appalto per la messa in sicurezza della sentieristica sulla Sella del Diavolo».
FEDERPARCHI Tore Sanna, ex sindaco di Villasimius, vicepresidente di Federparchi (associazione che riunisce parchi, aree protette e Sic in tutta Italia), approva: «O i parchi diventano motori di sviluppo o non hanno senso: la sola conservazione non funziona. Il parco marino del Golfo di Cagliari? Sarebbe il secondo dopo quello delle Bocche di Bonifacio, un'occasione per la Sardegna».
STRUMENTI La parola chiave, in questo progetto, è Sic, sigla che sta per Sito di interesse comunitario: significa che un'area (anche a mare) viene delimitata, tutelata in quanto ecosistema, sottoposta a regole. Fondi europei (l'assessore Spano cita il bando per la rete “Natura 2000”), gestione alla Regione, regole scritte dal Comune. Attorno alla Sella del Diavolo ne sono stati attivati due: uno a Sant'Elia, l'altro a Marina Piccola. In mezzo c'è l'area militare della caserma Ederle, nella lista dei beni che devono passare al demanio regionale. Tiana propone di unire i due Sic, aggiungercene uno “a mare” che comprenda le acque attorno al promontorio e a quel punto cominciare a progettare la gestione unica dell'area in modo da farsi trovare pronti al momento in cui il passaggio della caserma si concretizzerà.
Marco Noce