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Assolto in appello perché il fatto non sussiste. E' stata cancellata la condanna ad anno di reclusione per falso all'ex sovrintendente dei Beni archeologici Vincenzo Santoni, che per l'accusa aveva negato i nuovi ritrovamenti di tombe di Tuvixeddu.
In primo grado, tra assoluzioni e proscioglimento, erano già cadute le accuse nei confronti dell'archeologa Donatella Salvi, il dirigente comunale Paolo Zoccheddu, il funzionario Giancarlo Manis, oltre che per il costruttore Raimondo Cocco e il direttore dei lavori Fabio Angius.
In sostanza, per la vicenda di Tuvixeddu ora sono tutti assolti. Dopo la sentenza dello scorso anno pronunciata dalla prima Sezione penale del Tribunale di Cagliari al termine del processo per i presunti abusi commessi sul colle di Tuvixeddu, che ospita la più estesa necropoli punica del Mediterraneo, oggi è arrivata anche la decisione dei giudici dell'appello.
Al centro dell'indagine condotta dal pm Daniele Caria e dagli agenti del Corpo forestale c'erano la realizzazione delle fioriere all'interno del parco, ma anche i presunti illeciti legati al voto della Commissione Paesaggio col quale fu respinta l'estensione del vincolo archeologico, nonchè l'autorizzazione a costruire un palazzo.
Santoni era accusato di aver attestato il falso in Commissione sostenendo che alcune tombe rinvenute dopo il vincolo imposto nel 1997 si trovassero all'interno dell'area già protetta. Inoltre, sempre secondo quanto sostenuto dall'accusa, il sovrintendente non si sarebbe astenuto nel corso della Commissione nonostante la figlia lavorasse come progettista per conto della Nuova Iniziative Coimpresa, società del gruppo Cualbu che stava realizzando l'intervento a Tuvixeddu.
Dopo la condanna ad un anno, l'ex soprintendente (difeso da Pierluigi Concas) aveva presentato ricorso: oggi l'assoluzione con la formula più ampia.