STUDIO. Fotografia del Crif sull'andamento del credito negli ultimi 6 mesi
Mutui per importi inferiori e con durate più lunghe Incertezza economica, il ricorso più frequente da parte delle aziende agli ammortizzatori sociali per i dipendenti e un tasso di disoccupazione che in Sardegna ha raggiunto livelli sempre più preoccupanti. Sono questi i principali fattori che, nel primo semestre di quest'anno, hanno spinto tante famiglie sarde ad assumere un atteggiamento di forte prudenza per la richiesta di mutui ipotecari e prestiti. Con le dovute eccezioni, la tendenza più diffusa è stata quella di chiedere agli istituti di credito importi contenuti e rate leggere, diluite in un periodo di tempo più lungo. Questa, almeno, è la fotografia dell'ultima rilevazione di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, società specializzata nei sistemi di informazioni creditizie, di business information e di supporto decisionale.
LE RATE LEGGERE In sostanza, i sardi hanno preferito optare su soluzioni che potessero pesare il meno possibile sul bilancio familiare. Rispetto al primo semestre 2013, le richieste per i mutui ipotecari sono diminuite dello 0,3% in Sardegna, a fronte di un aumento del 10,3% a livello nazionale. L'importo medio dei mutui richiesti in Regione si è attestato a 101.566 euro (contro i 124.657 euro del resto della Penisola). Per quanto riguarda la situazione a livello provinciale, in testa alla classifica degli importi medi, c'è Olbia-Tempio con 118.849 euro. Segue poi Cagliari con 109.271 euro (in diminuzione però del 13,9% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno). La cifra minore e media richiesta nell'Isola per i mutui è stata quella nella provincia del Medio-Campidano, pari a 82.603 euro (-14,5% rispetto allo stesso periodo del 2013). La fascia di durata più diffusa è quella tra i 25 e i 30 anni (il 27,9% del totale). Secondo il Barometro Crif, «le richieste di mutui con piani di rimborso inferiori ai 15 anni oggi rappresentano poco più di un quarto del totale».
IN SARDEGNA Se si prova a focalizzare l'attenzione sulle tabelle dettagliate, che riportano i dati sulle varie province, si scopre una situazione molto disomogenea. Le zone dove si è verificato un incremento della richiesta di mutui ipotecari sono quelle di Olbia-Tempio (+14%), Nuoro (+10,7%) e Medio Campidano (+7%). L'Ogliastra, con un -29,3%, è stata, al contrario, l'area dove si è ottenuta la maggiore flessione. Seguono poi, Sassari (-6%), Carbonia-Iglesias (-2,9%), Oristano (-1,8%) e, infine, Cagliari (-1,1%).
L'ANALISI «In questi ultimi mesi», commenta Giuseppe Cuccurese, direttore generale Banco di Sardegna, «stiamo notando un risveglio del mercato dei mutui casa ma è ancora presto per poter confermare un'inversione stabile del trend. È certamente cambiato il mercato che, a causa della minor capacità di spesa delle famiglie, sta andando verso un allungamento delle scadenze e un contenimento dell'importo della rata. Per quanto riguarda le diversità tra una provincia e un'altra sarei cauto e aspetterei dati più stabili».
I PRESTITI Pierluigi Monceri, direttore generale Banca di Credito Sardo, precisa che «il 2013 è stato un anno eccellente sia sui mutui che sui prestiti. I primi tre mesi di quest'anno sono partiti lenti, mentre per i dati certificati del secondo trimestre e di questi primi giorni di luglio c'è stato un buon e importante recupero sia sui mutui, che sui prestiti. Per l'ambito geografico, sui mutui ipotecari, si registra per Cagliari e Sassari un passo adeguato, mentre fanno un po' fatica il Sulcis, Oristano e la parte Nord - Est dell'Isola, con la zona di Olbia, che in passato aveva una grande tradizione sui mutui e che, a causa del post alluvione ha abbassato il mercato dei mutui ipotecari e, nella maggior parte dei casi, ha animato quello dei prestiti finalizzati a interventi legati ai fenomeni del post alluvione. Il secondo trimestre ci incoraggia e siamo positivi perché l'inversione di tendenza rispetto ai primi tre mesi dell'anno c'è stata».
LA PRUDENZA Secondo l'analisi Eurisc, le famiglie sarde hanno adottato un comportamento di cautela anche sul fronte dei prestiti. Le richieste per quelli finalizzati - ovvero per l'acquisto di auto e ciclomotori, prodotti di arredamento, elettronica ed elettrodomestici - hanno registrato una flessione del 6,4% (con un importo medio si è attestato a 4.315 euro). I prestiti personali sono diminuiti del 6,9%. Nel primo caso, l'importo medio si è attestato a 4.315 euro, mentre la cifra media per i prestiti personali ha sfiorato i 12.218 euro (in calo del 8,2% rispetto allo stesso periodo 2013).
Eleonora Bullegas