i «Vergognosa e prossima al proibizionismo», e anche «lesiva del diritto di tutti i cagliaritani a poter vivere la propria città a 360°»: non è piaciuta all'associazione universitaria UniCa 2.0 l'ordinanza con cui la Prefettura ha vietato il consumo di bevande alcoliche per strada dopo le 22, nei quartieri di Marina e Stampace.
L'associazione rivendica «l'indiscutibile influsso positivo risultante dalla presenza vivace dei giovani nei quartieri centrali della città da quando questi sono diventati meta di aggregazione giovanile. Quartieri che fino a pochi anni fa erano infrequentabili e pericolosi nelle ore notturne. Allo stesso modo ci chiediamo come possa un'amministrazione pensare di promuovere l'idea di Cagliari come città giovane, universitaria e attrattiva, data anche la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, se non è in grado di trovare soluzioni adeguate al problema della convivenza tra giovani e abitanti dei quartieri storici, oltre a quello di sottoscrivere un provvedimento prefettizio di ispirazione papalina e settecentesca».
Dopo l'attacco, la mano tesa: UniCa 2.0 indica all'amministrazione «la via del dialogo e dell'ascolto, ma non solo dei residenti». In quanto «cittadini universitari, che aiutano non poco il sostentamento di numerosissime attività locali», gli appartenenti all'associazione si mettono «a disposizione per spiegare l'inutilità di certi divieti a favore di soluzioni altrettanto pragmatiche ma più funzionali alle esigenze di tutta la città e non solo di qualche decina di persone».