Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

De André canta a ottobre

Fonte: L'Unione Sarda
4 luglio 2014


Il caso Dopo l'annullamento del concerto dell'11 luglio al parco della Musica 

Il 17 la nuova data al teatro Massimo di Cagliari


C ristiano De André ci sarà, ci vuole essere, nonostante tutto - nonostante il Parco della Musica e l'Anfiteatro Romano e una città che sembra preferire il silenzio. Eppure è estate; eppure questo cielo, e queste stelle, quanti ne hanno visto, di concerti che non dimenticheremo, anno dopo anno, migliaia di voci a cantare insieme, migliaia di cuori a battere insieme.
Ma siccome anche l'autunno è una grande stagione, altroché, allora Cristiano De André ha scelto la sicurezza di ottobre e la certezza del teatro Massimo. Appuntamento a Cagliari, allora, il 17 ottobre alle 21, con quel concerto previsto per l'11 luglio e cancellato e sappiamo perché.
Sardegna Concerti, in accordo con il management del cantante, non ha avuto dubbi, e con quattrocento biglietti già venduti, la serata va fatta, e basta. Nota di servizio: tutti i biglietti già acquistati in precedenza verranno convalidati e i posti saranno confermati rispettando l'ordine di numerazione presente nel tagliando d'ingresso. «Sono inoltre già disponibili», spiegano da Sardegna Concerti, «anche in prevendita al solito costo di 25 euro più diritti nel circuito abituale dell'isola. Per informazioni: Sarconline, via Sulis 43 Cagliari, Tel. 070/6670498 e Box Office, viale Regina Margherita 43 - Tel. 070/657428».
Questa nuovo concerto è il ritorno di De André, che riparte in gran forma dopo il Festival di Sanremo e quella meraviglia di canzoni - premio Mia Martini, premio miglior testo. Il nuovo disco ha un titolo che basta e avanza, “Così in cielo, così in guerra”, che è tanto De André, che è tutto De André. Osvaldo Di Dio è alle chitarre, Davide Pezzin al basso e contrabbasso, Davide Devito alla batteria e Daniele Dupuis alle tastiere e sequence. C'è molta poesia - ma è una poesia tagliente, diretta, forte, critica. «Il male che canto nel disco è dare il Paese in mano agli ignoranti, vivere in un mondo dove vince la legge del più furbo, le caste, la politica degli affari sporchi. La bellezza è nell'imperfezione».
Dice: «Ho fatto un disco che parla di quello che abbiamo lasciato e di quello abbiamo perso». E niente, ora, in questa città, pare più azzeccato.
Francesca Figus