L'amministrazione di Cagliari risponde agli organizzatori dopo le accuse per aver sfrattato la manifestazione jazzistica dal Parco della Musica
Autore: Redazione Casteddu Online il 01/07/2014 18:25
"Ci deve essere, da parte del signor Palmas, un errore di fondo. Non è più il tempo delle simpatie o delle antipatie, dei favori o dei non favori - così il sindaco Massimo Zedda replica alle accuse mosse oggi dal presidente di Sardegna Concerti, Massimo Palmas, dopo la decisione comunale di trasferire i concerti jazz estivi all'Arena Sant'Elia - E' il momento della serietà, da parte di tutti: soprattutto da parte di chi, dall'alto della sua professionalità, vuole organizzare eventi in città senza seguire il percorso e i tempi che seguono tutti gli altri operatori, che ringraziamo per l'impegno e la costante collaborazione. Ci sono i concerti e le manifestazioni che devono essere autorizzati con un iter amministrativo – su cui la politica non mette bocca, quindi non si parli di amicizie o inimicizie – che è chiaro e definito e, soprattutto, uguale per tutti. E' su questo, sul fatto che a tutti siano garantite le stesse opportunità, che la politica deve fare la sua parte".
A detta di Zedda "di definito c'erano i sei concerti indicati nella domanda pervenuta solo il 13 giugno e non meglio precisate iniziative curate dal Teatro Lirico, che a oggi non ha ancora formalizzato alcuna richiesta né presentato alcun programma. In sostanza, quindi, il Parco della Musica sarebbe stato occupato per quasi due mesi da un solo operatore con una serie di eventi non tutti indicati e non tutti riconducibili esattamente a un festival jazz. E a questo punto chiunque potrebbe chiedere piazza del Carmine o piazza Repubblica per lo stesso periodo di tempo. Se il signor Palmas o altri volessero davvero organizzare degli appuntamenti al Parco della Musica, o in qualunque altro spazio pubblico, troverebbero le porte dei nostri uffici aperte e il Comune pronto a ragionare – con tempi, modi e programmi certi – su qualunque iniziativa: senza favoritismi o pregiudizi di sorta. Come è successo l'anno scorso in occasione dei sei giorni dello European Jazz Expo".