Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Regione cede i suoi beni

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2014


Pronto il piano per la dismissione del patrimonio regionale non utilizzato

 

Al Comune piazze, strade, palazzine, uffici e caserme


La Regione vuole cedere i suoi gioielli. Palazzi, ex caserme, garage ma anche strade, piazze, parcheggi, giardini e aree della città. Un patrimonio immobiliare che può avere un solo destinatario: il Comune. Medaglia a due facce. Se da una parte c'è un valore di centinaia di migliaia di euro, dall'altra c'è la volontà di disfarsi di beni che fanno parte integrante della storia e della vita del capoluogo e che per essere gestiti hanno bisogno di risorse importanti che Palazzo Bacaredda non dispone. Beni che hanno un ingente valore storico e culturale ma non economico. Oggi, alle 16, un vertice tra Regione e Comune servirà per fissare le tappe di un percorso fondamentale per la trasformazione della città.
I TRASFERIMENTI Un percorso, a dir la verità, iniziato tempo fa dalla Regione che però non sempre ha incontrato risposte da parte del Comune. Immobili per i quali esiste una delibera di trasferimento, come l'ex liceo artistico di piazzetta Dettori per il quale l'amministrazione comunale non ha ancora predisposto una planimetria. Stesso discorso per la ex chiesa di Santa Teresa (Auditorium) della stessa piazzetta, per la ex caserma Griffa, a Buoncammino, occupata da 24 famiglie, i parcheggi di piazza Sorcinelli (in viale Trento, di fronte alla presidenza della Regione) e l'area di via Bainsizza, a Tuvixeddu. Beni per i quali manca la delibera di acquisizione da parte del Comune.
GLI ACCORDI Nel piano regionale figurano anche terreni e fabbricati la cui procedura di trasferimento, formalizzata con accordi di programma e protocolli d'intesa, è sospesa. Come le aree dell'ex Monopoli di Stato (70.770 metri quadrati), gli spazi e i fabbricati della ex caserma Trieste attualmente occupati dalla Polizia municipale e le aree di Terramaini destinate all'ampliamento della caserma dei Vigili del fuoco e alla realizzazione di impianti sportivi e viabilità.
MONTE URPINU Una parte consiste, e forse la più accattivante del patrimonio regionale, è rappresentata dalle ex caserme dell'Aeronautica (150.000 mq) e della Marina (125.000 mq) di Monte Urpinu. Depositi carburanti che dal Demanio dello Stato sono transitati alla Regione. Che aveva la possibilità di permutare con l'Ente foreste (che le avrebbe sistemate e messe a disposizione della città) in cambio delle palazzine di viale Merello. Non se n'è fatto niente nonostante gli accordi scritti. Fabbricati e infrastrutture nel cuore verde della città trasformati in discarica regionale. Come non bastasse, c'è la beffa: ogni anno vengono spesi centinaia di migliaia di euro per la vigilanza. Uno scandalo.
IN CORSO DI VALUTAZIONE L'assessorato regionale agli Enti locali vuole disfarsi di beni che fanno parte integrante della vita cittadina. Per questo sta valutando il trasferimento al Comune del tratto di via Roma, lato-mare, che va dalla stazione dell'Arst sino a piazza Deffenu. Così come vorrebbe cedere il parcheggio di viale La Playa (di fronte alla ex semoleria) dove a tra breve inizieranno i lavori per il campus universitario; la piazza Paolo VI (ex dei Centomila); viale Diaz - Su Siccu (cantieri comunali); il compendio della ex caserma di Is Mirrionis (50.000 mq); l'ex Forte di Sant'Ignazio a Sant'Elia (338.000 mq) e l'ex Radio trasmittente di Fangario (10.000 mq da destinare a ecocentro).
Andrea Artizzu