Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Concerti, è quasi rissa

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2014


Spazio negato al festival, il sindaco: niente favoritismi né pregiudizi

 

Parco della musica, Jazz in Sardegna all'attacco



 

«Politica culturale disastrosa, decisioni folli che rischiano di far fuggire tutti gli organizzatori e trasformare Cagliari in un deserto»: nuovo round nella sfida fra pesi Massimi sugli spazi pubblici per gli spettacoli in città. Il primo Massimo di cognome fa Palmas e, in qualità di socio dell'associazione Jazz in Sardegna, attacca ad alzo zero l'altro Massimo, ovvero il sindaco Zedda, e la sua giunta nel corso di una conferenza stampa convocata, opportunamente, nella hall del teatro Massimo.
CONCERTI ED EXPÒ Si parla mentre sul palcoscenico si cominciano a provare i suoni per il concerto della brasiliana Maria Gadù, il primo dei sei previsti quest'estate (i manifesti tappezzano mezza città) nel Parco della musica negato dal Comune: tre sono stati spostati, questo è stato dirottato in fretta e furia al Massimo, un altro (quello dei Volca'n) si farà al Lirico (il 18) mentre per il terzo (Sean Kuti & the Egypt 80, previsto il 12 agosto) si cerca un'ambientazione adeguata. E, salvo improbabili retromarce dell'amministrazione, si tratta anche di cominciare a cercare un posto dove organizzare l'edizione 2015 dell'Expò, la grande vetrina internazionale del jazz, per anni ospitata alla Fiera, l'anno scorso al Parco della musica e quest'anno annullata per problemi con i finanziamenti.
NO INATTESO Sotto accusa le ragioni con cui Zedda e (in Consiglio comunale) l'assessore Enrica Puggioni hanno motivato il rifiuto: impatto acustico, tempistica della richiesta di autorizzazioni, durata dell'allestimento. L'anno scorso, ricorda Palmas, per il Jazz Expò il parco fu concesso, «pur se tra mille difficoltà», e il sindaco in un'intervista apprezzò il fatto che il festival avesse occupato «uno spazio che è nato per fare e pensare la musica». Porte aperte al parco anche, appena due mesi fa, per i concerti di Ratapignata e Crc Posse («pregevoli formazioni isolane che non suonano certo musica da camera»). Quest'estate, «senza nessun segnale di un cambio di orientamento», è arrivato il no.
LA DELIBERA Ai giornalisti viene consegnato un corposo dossier. C'è il carteggio del mese scorso fra associazione e Comune. L'ufficio del Verde pubblico, il 19 giugno, motiva il rifiuto spiegando che «l'amministrazione comunale ha individuato l'Arena grandi eventi quale unico spazio idoneo a ospitare» spettacoli di quel tipo, ma la delibera numero 70 con cui la Giunta mette nero su bianco questa volontà è del 24. Cinque giorni dopo: «Non vorrei essere nei panni di quel funzionario», commenta Palmas. «Quanto alla delibera (o meglio: la bolla), la impugneremo».
SANT'ELIA E l'Arena? «Allestirla e smontarla, ogni anno, costa 250 mila euro. Quest'anno ci si faranno cinque concerti: ognuno costerà 50 mila euro. Non siamo noi organizzatori a dire che non va bene: è il pubblico a decretarne il fallimento».
PALCO ALL'APERTO Nel dossier spicca una relazione presentata l'anno scorso dal Comune alla Regione per fare il punto sul completamento della riqualificazione urbana, architettonica e funzionale del Parco della musica: in piazza Nazzari (l'area richiesta per i concerti) è prevista (costo: 1,3 milioni) la realizzazione di un palco all'aperto e una platea da 2.200 posti. «Proprio ciò che avremmo voluto allestire noi quest'estate», aggiunge l'organizzatore.
DANNI L'associazione è pronta a chiedere il risarcimento danni: «Quelli immediati, per i concerti annullati, ammontano a 200 mila euro. Poi ci sono quelli di immagine, la figuraccia col pubblico che scoprirà soltanto una volta arrivato al Parco della musica che il concerto non c'è».
Marco Noce