Rassegna Stampa

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Parco della Musica, no ai concerti. Jazz in Sardegna: "Danno da 200 mila euro". Il Comune: "Finiti i

Fonte: web SardegnaOggi.it
2 luglio 2014

Parco della Musica, no ai concerti. Jazz in Sardegna: "Danno da 200 mila euro". Il Comune: "Finiti i tempi dei favori"

Scontro a Cagliari tra Comune e gli organizzatori di Jazz in Sardegna. Dopo il "no" all'utilizzo del Parco della Musica il festival costretto a cambiare sede. Massimo Palmas: "Per noi un danno da 200 mila euro, siamo pronti alle vie legali". La replica dell'amministrazione: "Finito il tempo dei favori".



CAGLIARI - Al Parco della Musica non si suona. Dopo dopo che l'assessorato comunale al Verde ha negato lo spazio e dopo  la delibera della Giunta comunale con la quale si stabilisce che l'Arena Sant'Elia è l'unico luogo all'aperto (di proprietà del Comune) nel quale possano svolgersi spettacoli estivi, è scoppiata la guerra. A farne le spese è l'organizzazione Sardegna Concerti che nel nuovo spazio nel quartiere di San Benedetto aveva in programma gli appuntamenti del festival Jazz in Sardegna. 

Tra concerti saltati, Cristiano De Andrè, e altri spostati all'ultimo momento come l'esibizione di Maria Gadù, l'organizzazione ha dovuto rivedere i piani malvolentieri: "Il festival è stato sfrattato dalla sua casa - afferma Massimo Palmas, direttore artistico - la decisione del Comune ha creato un danno in termini materiali di circa 200 mila euro. Andremo per vie legali. I veri motivi - prosegue -vanno ricercati soprattutto nel tentativo di costringere Jazz in Sardegna a trasferire i propri appuntamenti all'Arena Grandi Eventi".

D'altra parte la Giunta guidata da Massimo Zedda replica: "Ci deve essere, da parte del signor Palmas - si legge in una nota -, un errore di fondo. Non è più il tempo delle simpatie o delle antipatie, dei favori o dei non favori. E' il momento della serietà, da parte di tutti: soprattutto da parte di chi, dall'alto della sua professionalità, vuole organizzare eventi in città senza seguire il percorso e i tempi che seguono tutti gli altri operatori. Ci sono i concerti e le manifestazioni che devono essere autorizzati con un iter amministrativo – su cui la politica non mette bocca, quindi non si parli di amicizie o inimicizie – che è chiaro e definito e, soprattutto, uguale per tutti. E' su questo, sul fatto che a tutti siano garantite le stesse opportunità, che la politica deve fare la sua parte".

Da Palazzo Bacaredda arriva anche una ricostruzione della vicenda: "In questo caso, di definito c'erano i sei concerti indicati nella domanda pervenuta solo il 13 giugno e non meglio precisate iniziative curate dal Teatro Lirico, che a oggi non ha ancora formalizzato alcuna richiesta né presentato alcun programma. In sostanza, quindi, il Parco della Musica sarebbe stato occupato per quasi due mesi da un solo operatore con una serie di eventi non tutti indicati e non tutti riconducibili esattamente a un festival jazz. E a questo punto chiunque potrebbe chiedere piazza del Carmine o piazza Repubblica per lo stesso periodo di tempo".

"Se il signor Palmas o altri volessero davvero organizzare degli appuntamenti al Parco della Musica - conclude la nota-, o in qualunque altro spazio pubblico, troverebbero le porte dei nostri uffici aperte e il Comune pronto a ragionare – con tempi, modi e programmi certi – su qualunque iniziativa: senza favoritismi o pregiudizi di sorta. Come è successo l'anno scorso in occasione dei sei giorni dello European Jazz Expo".