Il provvedimento non convince
L'ordinanza che vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le 22 non convince i residenti dei quartieri Marina e Stampace. Per alcuni è un palliativo, per altri i controlli dovrebbero essere più puntuali e non solo di notte, per altri ancora il problema non è legato agli alcolici, ma agli schiamazzi notturni e all'inciviltà di chi trascorre le serate per le vie del centro storico.
«Come giovane tutta questa gente per le strade di sera mi piace e diverte - sottolinea Pietro Alfano che abita in via Dettori - ma come residente devo dire che ci sono alcuni problemi. Ci sono sabati che quando esco di casa la strada è piena di bottiglie e lattine abbandonate. Credo che i controlli siano necessari, basta che questa situazione non crei ulteriori problemi a chi vive nel quartiere».
Più dura la posizione di una residente di via Baylle. «Credo che l'ordinanza sia giusta - evidenzia Assunta Piano - i controlli devono esserci, ma non bastano. I giovani dovrebbero comportarsi meglio, rispettare chi vive in questa zona. Io devo fare i conti non solo con bottiglie, lattine e sporcizia, ma anche con i cassonetti sempre stracolmi di immondizia, molta della quale finisce a terra». In via Sicilia a pochi metri dalla chiesa di Sant'Eulalia abita Luigi Pili che reputa l'ordinanza inutile, almeno fino a quando i controlli non saranno costanti anche sul fronte dei fenomeni legati alla criminalità e allo spaccio. «È stata fatta un'ordinanza per vietare la vendita di alcolici da asporto e sabato scorso, in tutta riposta, la situazione è stata peggiore», sottolinea. «L'ordinanza senza controlli costanti e capillari non darà alcuna soluzione ai problemi della Marina. Qui vicino, sulla gradinata della chiesa di Sant'Eulalia, ci sono costanti assembramenti di giovani che urlano e bevono. Si spaccia a ogni ora».
I residenti di Stampace anche se promuovono l'idea dell'ordinanza chiedono più controlli. «Dovrebbero esserci più vigili, più pattuglie e multare chi abbandona le bottiglie o sporca le strade - commenta Marisa Casadio titolare di un negozio e residente in corso Vittorio Emanuele - bisogna far capire a chi si comporta male che non sarà più tollerato». Dura la posizione di Roberto Pati che abita in via Mameli: «Vorrei che si aprissero locali sotto casa degli amministratori così capirebbero come si vive - commenta amareggiato - noi non riusciamo più a vivere. L'ordinanza è importante anche se credo non servirà a nulla, possono bere prima di arrivare a Stampace o alla Marina».
Punta sulle multe, invece, Maria Grazia Surracco: «Quando ti toccano la tasca capisci come stanno le cose, credo che comunque l'ordinanza sia solo un palliativo. Sarebbe necessario far capire a chi frequenta i locali o passeggia alla Marina o a Stampace che chi vive in questi quartieri non è in vacanza, ha un lavoro ogni giorno».
Manuel Scordo