MARINA E STAMPACE. Prima notte dopo l'ordinanza anti birra del Prefetto
Stampace, ore 23,30. Una persona entra in un locale: «Scusi, potrei avere una pizzetta e una birra?» La replica del dipendente: «Certo, ma deve sapere che non potrà portare fuori alcuna bevanda alcolica». Il cliente cade dalle nuvole: «No guardi, allora preferisco andare da un'altra parte». In alcuni esercizi è andata così, nella notte tra sabato e ieri, a Marina e Stampace, zone dove è entrata in vigore l'ordinanza secondo la quale non è possibile girare con alcolici o bottiglie di vetro nelle strade, e dove non è possibile vendere alcolici da asporto. Risultato scontato: chi aveva i tavolini più o meno si è salvato, perché là i clienti potevano consumare. Chi invece non li aveva è rimasto penalizzato. Fra i cittadini in tanti hanno rispettato le nuove regole, ma c'è anche chi invece non l'ha fatto, e snobbando l'ordinanza e il rischio di commettere un reato, ha deciso comunque di trasgredire. E i risultati di mattina si sono visti. Cumuli di rifiuti per strada. Addirittura i ben informati parlano di più bottiglie del normale, con gli operai della De Vizia che hanno dovuto lavorare più del solito nelle zone “calde”. Da questo punto di vista non è cambiato granché. Qualche frequentatore, di sua iniziativa, si è messo a raccogliere un po' di bottiglie. Grande civiltà, anche se non basta. All'interno e intorno ai pochi contenitori dei rifiuti presenti nella zona di piazza Santo Sepolcro, comunque, c'erano ammassati chili e chili di immondizia, composta soprattutto da bottiglie di vetro.
LA FOLLA In migliaia si sono riversati alla Marina e a Stampace, soprattutto zona piazza Yenne e salita Santa Chiara. Una folla immensa. C'erano più persone del solito. Tra il flash mob andato in scena sabato sera in piazza Santo Sepolcro e la curiosità della gente di vedere se davvero era impossibile girare con una bottiglia di birra in mano, tantissimi si sono riversati nei rioni del centro storico. Non c'è stata neanche la temuta “fuga” dei cagliaritani verso altre zone della città non colpite dal provvedimento.
I TRASGRESSORI Alla fine, quindi, in modo particolare tra i giovanissimi c'è chi ha deciso di non rispettare le regole. E soprattutto nei luoghi molto affollati come la salita Santa Chiara e piazza Santo Sepolcro, c'erano persone con in mano bottiglie di birra (o comunque di alcolici) senza problemi. Anche perché i controlli non sono stati poi così rigidi come qualcuno temeva.
Tre pattuglie della Municipale in piazzetta Savoia. A un certo punto è arrivata anche una pattuglia della Polizia. Ma non bastavano sicuramente per controllare due quartieri.
L'ALBA Alle sei del mattino, orario in cui finiscono i divieti, la situazione non era certo delle migliori. Se da una parte bisogna fare i complimenti alle persone che si sono impegnate per cercare di sistemare piazza Santo Sepolcro, la zona più a rischio della movida notturna, dall'altra c'erano individui talmente ubriachi che si sono addirittura messi a dormire nelle scalinate che portano all'Hostel Marina. Una situazione inaccettabile, che ha suscitato l'indignazione dei residenti che si sono svegliati con questo spettacolo.
I LOCALI Alla fine quelli che davvero hanno rispettato in pieno le regole sono stati i gestori dei locali. Ovunque veniva fatta presente la nuova ordinanza ai clienti, e fuori dalle attività difficilmente si vedeva qualcuno bere.
Tanta anche la gente che non aveva ben chiare le nuove prescrizioni. Una ragazza, per esempio, intorno alle 3 ha preso la bottiglia di un noto amaro “nascosta” nella sua borsa. L'amica a fianco a lei ha tirato fuori due bicchieri di carta per versare l'alcolico. «Ora siamo a posto», hanno detto. Si sbagliavano, ovviamente.
Piercarlo Cicero
E su internet scoppia la discussione
Il flash mob andato in scena sabato sera in piazza Santo Sepolcro alla fine c'è stato. Nessun problema di ordine pubblico. I manifestanti, una cinquantina in tutto, si sono seduti nelle scalette della chiesa e, bottiglie di birra in mano, hanno bevuto a partire dalle 22,01 come provocazione, visto che i divieti imposti dall'ordinanza del Prefetto partivano proprio dal minuto prima.
Una iniziativa pacifica, che era stata organizzata i giorni precedenti su facebook, dove alcuni ragazzi hanno proposto al popolo della “movida” nel centro storico di partecipare in massa per esprimere la loro opinione contro le prescrizioni. E nei momenti in cui è andata in scena la protesta non erano presenti forze dell'ordine, almeno in divisa.
Tantissime le adesioni sul social network e i commenti di approvazione nella pagina appositamente creata per l'evento. Ma non sono mancate le critiche, in certi casi anche pesanti. «Ma poi qualcuno è davvero restato a pulire? Perché sono passato per curiosità verso le 3 e la piazza era più sporca e puzzolente che mai», ha scritto un utente. E anche i giorni prima, c'era chi non era affatto d'accordo con l'iniziativa, giudicata una provocazione inutile.
In tanti, però, contestano il provvedimento del Prefetto. «Al Poetto non ci si può arrivare con mezzi pubblici, se vuoi usare la macchina non devi bere, e va bene», ha scritto Andrea. «In viale Fra Ignazio la gente si lamenta, quindi non si può bere lì. Ok. Alla Marina non si può bere, si fa troppo chiasso e si sporca. Ok. Praticamente ogni anno i giovani effettuano una “transumanza” alla ricerca di un punto di aggregazione per poter bere tranquillamente. Finché i posti non saranno tutti vietati, chi non ha e non avrà i soldi per bere nei locali sarà costretto a bere in casa propria?»
P. C. C.