Musica Sul palco del Sant'Elia anche gli svedesi Pain of Salvation e tre band sarde Il metal scende nell'Arena
Serata esplosiva con i Soulfly di Max Cavalera
R ock e metal insieme sul palco per una serata che s'annuncia esplosiva. Appuntamento oggi all'Arena Sant'Elia di Cagliari (ore 20, cancelli aperti dalle 19) con lo Steel Day, appuntamento organizzato dalla cooperativa Vox Day. Sul palco come headliners gli statunitensi Soulfly preceduti dagli svedesi Pain Of Salvation e da tre band sarde: Arhythmia, Lightless Moor e Terrorway.
Spetterà proprio alle formazioni isolane il compito di aprire la fitta scaletta. Gioca in casa il primo gruppo: cagliaritani, i Lightless Moor (Ilaria Falchi: voce; Federico Mura: voce e chitarra; Alberto Mannucci Pacini: chitarra; Edoardo Fanni: tastiere; Giuseppe Siddi: basso; Stefano Spanu: batteria), mentre arrivano invece da San Gavino i Terrorway (Valentino "Sidh" Casarotti: voce; Ivan Fois: chitarra; Giovanni Serra: basso; Cosma Secchi: batteria), quindi gli algheresi Arhythmia (Riccardo Bevitori e Matteo Lombardo alle chitarre, Michele Canu alla voce, Luca Moro al basso e Nicola Salis alla batteria).
Con i Pain Of Salvation la serata entrerà nel vivo. La formazione svedese approda nel capoluogo sardo, in data unica per l'Italia, con il suo sound progressive metal senza confini, caratterizzato da contaminazioni stoner, ritmiche potenti, solidi tappeti di chitarre, grande timbrica ed estensione vocale, costante uso di cori e tastiere, rapidi cambi di ritmo. A guidare la band è il suo fondatore Daniel Gildenlöw, chitarrista e voce principale nonché autore di tutti i testi. Con lui sul palco Ragnar Zolberg alla chitarra, Daniel Karlsson alle tastiere, Gustaf Hielm al basso e Léo Margarit alla batteria.
Gran finale di Steel Day con i Soulfly, in Sardegna per la prima volta assoluta e per l'unica tappa italiana dopo quella che la sera precedente li porterà a Roma. Alla testa del gruppo in arrivo dagli Stati Uniti, una delle figure più rappresentative del metal moderno: il cantante e chitarrista Max Cavalera, brasiliano di nascita, di origini italiane e trapiantato da tempo negli U.S.A., già cofondatore (nel 1984) e frontman dei Sepultura, storica band che ha lasciato nel 1997, per dare vita, nello stesso anno, ai Soulfly. Nel nuovo progetto, Cavalera unisce elementi di musica etnica al consueto stile aggressivo e pesante, che sconfina verso l'hardcore. Sul palco Max Cavalera alla voce e alla chitarra, Marc Rizzo alla chitarra, Tony Campos al basso, e, alla batteria, il giovane figlio del leader, Zyon Cavalera (classe 1993).