Attacco della maggioranza del cda al presidente. Appello di Porcelli alla pacificazione Teatro lirico, guerra continua Cualbu: con Meli c'è qualità, con Zedda conflitto permanente
Nuovo strappo nella guerra strisciante nel consiglio di amministrazione della Fondazione del Teatro lirico. Ieri mattina, durante una conferenza-protesta nel Parco della musica, il vicepresidente Gualtiero Cualbu e i colleghi consiglieri (di maggioranza) del cda Maurizio Porcelli, Giovanni Follesa e Giorgio Baggiani hanno denunciato le «continue tensioni causate dalle decisioni» del presidente della Fondazione, il sindaco Massimo Zedda. Il riferimento è alla “Comunicazione del presidente nel cda del 20 giugno 2014”, seguita alla firma del contratto di direttore artistico (60 mila euro lordi) del sovrintendente Mauro Meli. Cosa aveva scritto Zedda? «Nonostante continui a ritenere illegittima l'attribuzione di un ulteriore compenso per l'incarico di direzione artistica del Teatro al maestro Meli, compenso che risulta aggiuntivo rispetto a quello già previsto per l'incarico di sovrintendente, non posso sottrarmi dal dare esecuzione alla decisione assunta dal cda a maggioranza». Oltre Zedda, avevano votato contro gli altri due consiglieri di minoranza: Mario Marchetti e Susanna Pasticci.
Il costo medio annuo per un sovrintendente di Teatro lirico nazionale è di 330 mila euro: Meli percepirà 120 mila euro lordi. Ad aprile è stato firmato il contratto per la direzione artistica, che terminerà a fine anno. Cualbu: «Meli percepirà 45.200 euro».
Cualbu, Porcelli, Baggiani e Follesa ieri hanno spiegato che l'«atteggiamento del presidente genera un conflitto permanente». L'ultimo episodio l'«affermazione fatta dopo la firma del contratto per la direzione artistica, giudicata illegittima». Cualbu: «Come si fa a contestare la qualità del lavoro che svolge il sovrintendente e direttore artistico? Con lui il teatro ha riconquistato il pubblico e gli stessi artisti». Sulla conduzione del cda: «Il presidente non convoca il consiglio nei termini previsti e ignora i punti che noi proponiamo». L'accusa: «Agisce come se il Teatro fosse una dependance del Comune».
Mentre Baggiani e Follesa hanno sottolineato l'effetto benefico per il Teatro dopo l'arrivo di Meli («sono cessate le contestazioni sindacali»), Porcelli ha lanciato due appelli. Il primo: «Mancano sei mesi alla fine del mandato del cda, Zedda ponga fine a ogni contrapposizione per il bene dell'istituzione-Teatro. Domani per la Turandot il sindaco sieda accanto a noi in platea». Il secondo appello ad Antonello Cabras, presidente della fondazione Banco di Sardegna: «Nomini il suo componente nel cda».
Pietro Picciau