Rassegna Stampa

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Caritas, 2.9 milioni di euro per l'alluvione in Sardegna

Fonte: web Cagliari Globalist
24 giugno 2014


Incontro tra la delegazione regionale Caritas Sardegna e Italiana: 155mila euro per interventi di emergenza, oltre due milioni per sostegno a famiglie e imprese
Redazione
lunedì 23 giugno 2014 16:01
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Immagine da Caritas Sardegna

Immagine da Caritas Sardegna
Quasi tre milioni di euro per gli alluvionati in Sardegna. E' questo il bilancio dei fondi raccolti dalle Caritas diocesane in Italia presentato questa mattina nel Salone San Tommaso d'Aquino della parrocchia N.S. de La Salette, a Olbia, durante un incontro in cui la Delegazione regionale Caritas Sardegna e Caritas Italiana, hanno fatto il punto sulla mappatura dei bisogni e sulle risposte attivate finora nelle Diocesi colpite a favore delle popolazioni sarde alluvionate.

«Come Chiesa sarda - ha sottolineato Don Marco Lai, delegato regionale Caritas Sardegna -abbiamo pensato fosse importante ritrovarci a Olbia, la città più colpita, per fare il punto sulla situazione, perché la trasparenza fa parte della Caritas, della Chiesa, sempre, e ancora di più in occasioni difficili come questa. Inoltre, vogliamo sostenere e far sapere alle famiglie colpite che si sta continuando a fare tutto il possibile, come segno di prossimità, vicinanza, per promuovere percorsi di risalita nel tempo, secondo lo stile Caritas».

Il vescovo di Tempio-Ampurias, Mons. Sebastiano Sanguinetti, ha ricordato che ciò che ha caratterizzato questa emergenza è stata una grande solidarietà tra le Chiese diocesane colpite. Inoltre, la funzione della Chiesa, come mediatrice: «I veri eroi sono coloro che hanno avuto fiducia nella Chiesa, che hanno donato una piccola offerta da mettere a disposizione di chi ha subito danni: il poco che la gente aveva lo ha messo a disposizione per gli altri, e ha reso possibile il nostro lavoro, ma non possiamo sostituirci allo Stato. Aspettiamo ancora l'intervento delle istituzioni, Stato e Regione, affinché diano quello che hanno promesso, secondo le necessità». Un impegno che continuerà nel tempo: «Sappiamo - ha detto il Vescovo - che in queste situazioni il lavoro vero è quello successivo, della ricostruzione, accompagnare le comunità, imprese e famiglie al ritorno a una vita normale». E ancora, Mons. Sanguinetti ha sottolineato:«I fondi raccolti sono stati completamente messi a disposizione per gli alluvionati. Certo, le cifre messe in campo sono irrisorie rispetto alle necessità reali». Solo ad Olbia, ha ricordato il Vescovo, 1500 case colpite, danni alle abitazioni tra i 50-70 mila euro, senza parlare delle imprese artigiane, negozi, infrastrutture. «Secondo lo stile Caritas - ha detto il Vescovo in una nota -, ci siamo rivolti alle famiglie più bisognose, assicurando un valore aggiunto, costituito dalla prossimità, una rete di vicinanza che consente alla gente di non sentirsi sola». Inoltre, il Vescovo ha sottolineato che la sfida della Chiesa è «far emergere l'enorme solidarietà e generosità che spesso costituiscono un 'mondo sommerso'», per elevare la qualità della vita di tutti. E ha ricordato l'azione svolta dai parroci, che «hanno aperto le Chiese, sono entrati nelle abitazioni, hanno incontrato le famiglie, svolgendo un'opera straordinaria»

I numeriLe cifre in entrata e in uscita sono state fornite da Don Andrea La Regina, responsabile ufficio macro-progetti di Caritas Italiana. La colletta complessiva della Chiesa è di 1.900.000 euro (a cui ammontano le offerte giunte dalle diocesi a Caritas Italiana e Caritas Sardegna); colletta che arriva a 2.900.000 con il milione stanziato subito dalla CEI (attraverso fondi 8 per mille). Per quanto riguarda le cifre in uscita, 155.000 euro per interventi di emergenza e primo aiuto (attraverso la Caritas Sardegna); 2.100.000 per interventi a sostegno di famiglie e piccole imprese, di cui 1.300.000 già approvati e finanziati per le diocesi di Tempio-Ampurias, Nuoro e Ales-Terralba. Inoltre, 500.000 già finalizzati al microcredito, 25mila per attrezzature varie.Le risorse rimanenti (oltre 100mila euro) saranno usate per progettualità sociali (per fasce deboli) o per incrementare il fondo per il microcredito. «L'organismo pastorale della Caritas - ha spiegato don Andrea La Regina - si muove secondo il criterio di ispirazione evangelica. La solidarietà degli italiani è quella di chi vuole essere prossimo, vicino, in un criterio di dono; questo incontro nasce come volontà di restituzione a tutti i cittadini che hanno dato la loro offerta». Inoltre, «Le istituzioni devono fare la loro parte, occorre riscoprirsi come comunità coese, capaci di farsi carico dei bisognosi».

Durante la conferenza - si legge in una nota - i direttori delle Caritas di Tempio-Ampurias, Nuoro, Ales-Terralba, hanno presentato i progetti portati avanti dalle loro diocesi; inoltre, sono stati fornite alcune informazioni relative alla Diocesi di Oristano. Suor Luigia Leoni, direttrice Caritas Tempio, ha spiegato il potenziamento dei servizi Caritas, tra cui il magazzino della distribuzione viveri per le parrocchie, l'ufficio del coordinamento, l'attività di ascolto attraverso gli sportelli di ascolto, sostegno psicologico, sostegno al reddito. 'La gente ha bisogno di supporto psicologico - ha detto - e presso le parrocchie continua l'opera di ascolto delle famiglie'. Inoltre, la direttrice ha ricordato che «per far ripartire l'economia olbiese, gli acquisti dei viveri vengono fatti a Olbia, e le squadre degli operai sono composte da persone alluvionate». Il direttore della Caritas di Nuoro, Don Francesco Mariani ha ricordato i danni soprattutto alle infrastrutture e alle aziende agro-pastorali; è stata avviata una collaborazione con la Coldiretti per seguire le aziende alluvionate, e sono stati supportati gli allevatori di bestiame registrati ufficialmente. Inoltre, sono stati distribuiti voucher e borse di studio per i giovani, con l'obiettivo di mettere in moto le aziende, per farle ripartire. A Bitti non sono stati chiesti interventi riguardanti viveri, ma specialisti di categoria (ingegneri, agronomi, etc.) per interventi strutturali sull'ambiente: il direttore ha ricordato che c'è un milione di euro che non può essere speso per via del patto di stabilità. Don Angelo Pittau, direttore Caritas Ales-Terralba- conclude la nota -ha ricordato il lavoro di rete svolto da centri parrocchiali e Comune, e che, oltre ai danni materiali, la Caritas ha dato risposte a quelli psicologici, attraverso la creazione di un'équipe socio-psicolgica; inoltre, gli aiuti sono stati destinati anche ad artigiani, allevatori, agricoltori che hanno perso tutto, ma che, seppur nella difficoltà, hanno mostrato grande solidarietà tra di loro.