Il presidente del Cagliari Giulini a tutto campo: Sant’Elia, società, calciatori
Zeman sarà presentato il 2 luglio al THote
E adesso pedala. Tommaso Giulini sbarca questa mattina in Lega Calcio, non lontano da casa sua a Milano, per la battaglia - lunga e difficile - sui diritti televisivi. Primo scoglio da presidente, sul terreno dove chi lo ha preceduto si muoveva a occhi chiusi. Un pensiero alla cassa (i soldi della tv sostengono il pianeta calcio) e un altro sul Cagliari, il suo Cagliari. Nessuna esitazione, nessuna tensione particolare da quando è al vertice del club: era il suo sogno, lo ha realizzato, un giocattolo serissimo da trattare con cura e rispetto. «Soprattutto dei tifosi, vero patrimonio del Cagliari», dice, dopo una domenica passata fra incontri e telefonate, «sono motivato, soprattutto dopo l’accordo con Zdenek Zeman». Già, Zeman, l’allenatore più anziano della Serie A catturato dal presidente più giovane, la bellezza del calcio è anche questa. «E non sembri una scommessa», sottolinea Giulini. Presidente, cosa si prova ad aver dato le chiavi del progetto tecnico a un allenatore decisamente unico? «Felicità. Con la certezza che farà bene. Ha sposato il progetto, sta collaborando con noi attivamente, è una persona speciale. Noi siamo entusiasti di lui e lui di noi. Il 2 luglio sarà presentato al THotel. Sarà un giorno speciale, al quale spero ne seguiranno degli altri». Cosa vi ha chiesto Zeman? «Nulla di particolare. Nessuna modifica delle strutture di Assemini, per esempio, nonostante avessi letto il contrario. Arriva a Cagliari con i suoi collaboratori storici (il vice allenatore Vincenzo Cangelosi, il tattico E Giacomo Modica e il temuto preparatore atletico Roberto Ferola), ovviamente dal nostro tecnico sono arrivati dei suggerimenti legati all’organico». Che tipo di giocatori vi ha indicato? «Zeman ha le idee chiarissime. Nel suo Cagliari ci saranno giovani con una voglia pazzesca di far bene, un’idea che ha trovato subito d’accordo me e il direttore Marroccu. A loro, cercheremo di abbinare quanto di meglio proponga l’attuale organico rossoblù e qualche altro giocatore ». Chi? «Ci sono alcuni nomi sui quali stiamo lavorando. Giocatori di esperienza, di grande peso. Sogni, che però cercheremo di realizzare ». Cambierà lo staff sanitario? Ha circolato la voce del trasloco del medico Marco Scorcu in Inghilterra... «Non mi risulta. Presto parlerò con il dottore, non credo che cambieremo». Qual è la priorità legata alla gestione del club, oltre alla complicata risoluzione del caso dei diritti tv? «Senza dubbio la questione dello stadio. Questi giorni inzieremo, a spese nostre, i lavori al Sant’Elia sui tre lati, eccetto quello della Sud per intenderci. Tante piccole operazioni, che a mio avviso permetteranno all’impianto di superare l’esame dell’agibilità e garantirci una casa sicura già per la Coppa Italia. Faremo i lavori così come stabilito dalla Commissione Provinciale. Ho fiducia, per il girone di ritorno potremmo avere un Sant’Elia completo, se non sorgeranno altri intoppi». Lei non parla volentieri di acquisti e cessioni. Ma ci sono i casi Astori e Cossu che sono il tema dominante nelle discussioni del popolo rossoblù. «Vorrei che Astori restasse. A Zeman farebbe molto piacere avere una coppia collaudata come quella formata da Astori e Rossettini per avviare il suo progetto. Non sarà facile trattenere Astori, lo ripeto. Mentre con il nuovo allenatore non abbiamo ancora affrontato la questione Cossu». Il centro sportivo di Assemini cambierà nome? Cambierà aspetto? Quando ospiterà la sede della società? «Mah, sul nome non ci ho ancora pensato, non è un punto nella mia agenda dei prossimi giorni. Potrebbero essere apportate delle modifiche, legate al fatto che ad Assemini quanto prima vorrei che si spostasse la sede della società». Breve salto nel recente passato: ha mai avuto dubbi sul buon esito dell’operazione Cagliari? «A un certo punto sì. E le dico perché. Io partivo da un’offerta di 30 milioni di euro. Lui da 60 milioni. Sapevo che avrebbe fissato un prezzo doppio rispetto alla mia proposta. E visto che nessuno dei due faceva un passo indietro, temevo negli ultimi giorni che si tenesse il Cagliari. Alla fine abbiamo chiuso per 30, senza dilazioni. Già pagati 25, gli altri 5 milioni in questi giorni». Una cessione storica come questa ha scatenato gossip a ripetizione. Moratti, la Russia, il prestanome: qual è il pettegolezzo che le ha dato maggior fastidio? «Normalmente ci rido su, ma la voce che dietro di me ci fosse Pasquale Casillo mi ha disturbato non poco. Malignità gratuite, di poco conto». @enricopilia