Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Trasporti, tagliati 141 milioni di euro I sindacati: servizi e lavoro a rischio

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2014


L'ALLARME. Cgil, Cisl e Uil: saranno ridotte le corse degli autobus. L'assessore: basta allarmismo

 

La Regione fa spending review e taglia 141 milioni di euro al budget dell'assessorato ai Trasporti che passa da circa 467 preventivati a 326 euro milioni di euro. Per la Giunta significa che «occorre rinegoziare i contratti di servizio con le aziende di trasporto al fine di conseguire l'obiettivo della razionalizzazione e/o ottimizzazione dei relativi servizi». Per i sindacati il significato è un altro: le aziende di trasporto pubblico locale - Arst, Ctm Cagliari, Atp Sassari e Nuoro e Aspo Olbia - dovranno tagliare servizi e personale. «Se la delibera non sarà ritirata il comparto subirà il taglio del 20 per cento dei servizi», conferma un furioso Arnaldo Boeddu, leader regionale della Filt-Cgil. Pierfranco Meloni, numero uno della Uil trasporti, teme un disastro sul fronte occupazionale: «Se non ci sarà una retromarcia si rischiano mille esuberi, visto che il costo del personale rappresenta il 70-80 per cento del costo delle aziende di trasporto».
Per Valerio Zoccheddu, della Fit-Cisl, lo scenario può essere anche un altro: «L'Arst potrebbe dover ridurre il suo budget di 20 milioni. E ciò comporterebbe il probabile taglio dell'attività ferroviaria, nella quale sono impiegate circa 400 persone, o quello del trenino turistico più i trasporti interni».
LA CONFERMA DELL'ARST L'Arst conferma. Giovedì pomeriggio, nel corso di un incontro con Boeddu, Zoccheddu e Meloni, l'amministratore unico e il direttore generale dell'azienda regionale Giovanni Caria e Carlo Poledrini non hanno potuto negare il problema: se non saranno ripristinati i fondi ci saranno tagli ai servizi e al personale, hanno riferito ai sindacati. «La delibera l'abbiamo vista tutti e i tagli ci sono», ribadisce Poledrini, «l'unico modo per far fronte alla riduzione di risorse è tagliare servizi ma sarà la Regione, proprietaria dell'azienda, a confermarcelo e a dirci quali corse, quante e dove dovremo dovremo tagliare. Noi ci stiamo ragionando e se dovremo tagliare saremo pronti».
L'Arst tra l'altro è in crisi di liquidità e non paga puntualmente dipendenti e fornitori anche a causa dei ritardi con cui la Regione eroga i contributi annuali alle aziende del trasporto pubblico locale. Solo nel 2013 ha pagato alle banche 1,6 milioni di interessi passivi.
Anche il Ctm di Cagliari si prepara a tagliare (vedi intervista sotto) e a farne le spese potrebbero essere alcune corse periferiche, tra le meno frequentate, dunque meno redditizie, ma tra le più necessarie.
UNA CATASTROFE I sindacati prefigurano un futuro catastrofico per un settore definito «di rilevanza strategica» nella stessa delibera del 27 maggio scorso che quantifica i tagli e dà mandato al direttore generale di rivedere i contratti di servizio. Eppure, come sottolinea Boeddu, «stiamo parlando di aziende sane che anche quest'anno hanno chiuso o chiuderanno i bilanci in arrivo, cosa che accade al 43% delle società del settore in Italia».
Ma il taglio è certo, a meno che il Governo, nell'ambito della vertenza entrate, non ri-aumenti i trasferimenti alla Regione.
L'ASSESSORE IMBUFALITO Ciononostante l'assessore ai Trasporti è imbufalito con i sindacati: «Sono spiacevolmente stupito dal pressapochismo di certe dichiarazioni, soprattutto perché provengono da centri di responsabilità che dovrebbero riporre molta più attenzione nel ipotizzare scenari dei quali non hanno, come nessuno del resto, alcuna possibilità di previsione», attacca Massimo Deiana. Insomma: se al momento è certo il taglio del 25% del bilancio dei trasporti (come quello di tutti gli altri assessorati) «non è per nulla detto che ridurremo il trasporto pubblico locale», spiega l'assessore. «Stiamo valutando quali riflessi potranno avere i tagli su tutte le attività dell'assessorato e nessuno, neanche l'assessore e men che meno i sindacati, sono al momento in grado di ipotizzare quali saranno le conseguenze sui servizi e sull'occupazione. In ogni caso», conclude l'esponente della Giunta, «i numeri che si stanno facendo irresponsabilmente girare sono totalmente campati per aria».
«L'ASSESSORE SIA CHIARO» Allora perché i sindacati - tutti i sindacati - lanciano l'allarme? «La delibera con i tagli l'hanno vista tutti», ripete Zoccheddu, «se Deiana dice che non ridimensionerà il trasporto locale ci dica dove taglierà». Boeddu fa un paragone: «Se io ho una cambiale in scadenza la devo pagare a meno che non mi proroghino i termini. L'assessore dica se i tagli sono sospesi». Anche Meloni insiste: «Spero che l'assessore riesca a ritrovare i 141 milioni, altrimenti rischiamo di pagare un prezzo altissimo in termini di occupazione».
Non solo: i contratti di servizio con le aziende del trasporto pubblico locale che secondo la delibera dell'assessorato regionale ai Trasporti devono essere ridiscussi sono stati sottoscritti solo due mesi fa: «Dobbiamo prendere atto che una delibera li cancellerebbe unilateralmente», aggiunge il rappresentante della Cgil, «e ciò spianerebbe la strada a contenziosi giudiziari».
Fabio Manca
mrfabiomanca