Secondo Silvana Maniscalco, presidente del Centro Donna Ceteris, l'arresto di un 51enne di Quartu evidenzia l'importanza della prevenzione coordinata sul territorio
Redazione
"L'arresto avvenuto stamane a Quartu per una dichiarata fattispecie di stalking si configura come uno dei continui casi di maltrattamenti e persecuzioni all'interno delle relazioni di coppia presenti nel territorio della Provincia di Cagliari. Una mappatura in continua evoluzione. Che, negli ultimi sette anni , ha fatto segnalare numerose richieste d'aiuto allo Sportello Anti Stalking gestito dal Centro Donna Ceteris. Di queste, l'85% sono donne, e il 15 % uomini, per un'età compresa tra i 18 e gli 80 anni. Gli aggressori, invece, coincidono prevalentemente con gli ex partner, ma anche sconosciuti, ammiratori, conoscenti o amici". Lo afferma in una nota Silvana Maniscalco, presidente del Centro Donna Ceteris che a poche ore dall'arresto di un 51enne di Quartu per aggressioni e persecuzioni ai danni dell'ex moglie, evidenzia l'importanza di una prevenzione coordinata e costantemente aggiornata su tutti i livelli territoriali.
"Lo Sportello Anti Stalking di Cagliari, e le attività del Centro Antiviolenza del Plus Quartu, Burcei, Parteolla, rappresentano un punto di riferimento determinante per le tante vittime di soprusi e molestie. Per ragioni di pubblico servizio è dunque indispensabile ricordare che il nostro è un canale di denuncia diretto per le donne e gli uomini vittime di stalking, non solo perché possiamo contare sull'appoggio ufficiale delle forze dell'ordine, grazie alla stipula di un protocollo d'intesa con la Questura di Cagliari e la grande collaborazione con i Carabinieri, ma anche perché lo Sportello Donna Ceteris, esiste già prima che, a livello nazionale, si parlasse di legge contro lo stalking. Questo - prosegue la nota della presidente - determina una competenza forte e una conoscenza acquisita delle dinamiche pisco-sociali. Lo sportello Donna Ceteris - ha spiegato la dott.ssa Maniscalco - garantisce tutte le tappe fondamentali per il trattamento dei casi che si presentano: dall'accoglienza telefonica e screening dei casi, alla consulenza legale, dalla valutazione del rischio della recidiva della violenza, al segretariato sociale, attraverso attività di informazione, di sensibilizzazione, di consulenza sul territorio, e grazie, non ultimo, ad un lavoro di rete continuo con gli operatori delle forze dell'ordine e i servizi territoriali".