Il convegno
Una panchina diventa un tavolo da picnic. Un cespuglio è il perfetto nascondiglio dei pirati. Basta un tocco di fantasia, con i bambini, e la città si trasforma. Gli spazi vengono ridisegnati, il tempo si ferma, il rapporto con la natura si riaccende. Ma, finito il gioco, svanisce anche la magia. Perché, a parte rari casi, la città e le sue strutture non sono su misura dei più piccoli. Questo il tema affrontato l'altro ieri nell'incontro dibattito “Cagliari, città per i bambini?”, all'Hostel Marina affacciato su piazza San Sepolcro, luogo simbolo del raggiunto compromesso tra attività commerciali, movida e l'esigenza dei bambini di giocare in spazi liberi, dai tavoli come dai divieti.
Il punto di vista di sociologi e urbanisti si è alternato a esperienze sul campo: dall'esempio illuminato di Fano, primo comune capofila del progetto “città dei bambini”, al recupero e trasformazione di spazi pubblici a Sassari. Iniziative diverse, unite da un filo conduttore: l'ascolto reale dei bambini, tale da invertire le prospettive e dinamiche burocratiche e urbanistiche. Questa l'idea lanciata dal comitato Piazzetta San Sepolcro, insieme con la pianificazione partecipata di progetti e spazi e l'inclusione, nel futuro piano di settore del centro storico, di princìpi rispettosi dei bisogni dei bambini. Con la consapevolezza che, una città ripensata per i bambini, sia una città migliore per tutti. Da parte del Comune, l'annuncio della prossima apertura del parco di Mulinu Becciu.
Clara Mulas