Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo spreco dei fondi Ue

Fonte: L'Unione Sarda
12 giugno 2014

 


IL CASO.

Corsa contro il tempo per utilizzare 780 milioni entro il 2015

Speso solo il 61,5% dei due miliardi disponibili L'Europa ha messo a disposizione della Sardegna due miliardi di euro da spendere tra il 2007 e il 2013. Ma sinora l'Isola ne ha speso poco più di 1,2, il 61,5%. Restano poco meno di 800 milioni (il 38,5%) che Bruxelles consente di utilizzare entro la fine del 2015. Significa che in un anno e mezzo la Regione dovrebbe spendere tre quarti di ciò che ha speso nei cinque anni e mezzo precedenti, pena la restituzione dei fondi.
Una missione impossibile. Anche perché - come è emerso ieri e avant'ieri durante la riunione del Comitato di sorveglianza del Por Sardegna - la macchina regionale sconta la lentezza del sistema autorizzativo, difficoltà organizzative sui controlli di primo livello e ritardi sull'automatizzazione delle procedure informatiche. Vero è che il dato della Sardegna è migliore di quello medio nazionale (52,6%) ma ciò conforta poco se è concreto il rischio di lasciare nelle casse comunitarie parte degli 800 milioni di euro al momento inutilizzati.
I numeri sulla spesa, elaborati il 7 giugno scorso dal servizio politiche territoriali della Uil sulla base dei dati del Ministero dello Sviluppo economico, divergono leggermente da quelli illustrati nei giorni scorsi dal Comitato. Secondo i quali per il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale, che finanzia, tra gli altri, gli incentivi alle imprese, la ricerca e l'innovazione, le infrastrutture, l'energia) sono stati spesi circa 856,2 milioni di euro su 1,361 miliardi, il 63%, mentre per il Fse (Fondo sociale europeo, che finanzia occupazione, istruzione e formazione) su 675 milioni ne sono stati spesi 502, il 78%.
A parte il leggero scostamento dei dati, resta la preoccupazione, comune a tutta Italia, per la scarsa capacità di utilizzo dei fondi. «È il primo Comitato a cui partecipa la nuova Giunta regionale e ora vedremo con la Commissione europea e il Governo i progressi che siamo riusciti a fare ed evidenziare le criticità», si giustifica l'assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci, che punta sul supporto che può arrivare dai tecnici di Bruxelles e Roma per migliorare le performance in vista della scadenza. I progressi ci sono stati ma sono ancora insufficienti. Ad esempio sul Fesr, secondo il Comitato, è stato raggiunto il 34% tra impegni e pagamenti, con un incremento del 32% degli impegni e del 16% dei pagamenti.
Martedì prossimo, 17 giugno, nuovo confronto tra la Regione e il Comitato per fare il punto sul Fondo sociale europeo.
Fabio Manca
mrfabiomanca