I l parco considerato un grande arredo urbano. Cagliari difende e amplia i suoi spazi verdi, come vere e proprie oasi all'interno della città. Non spazi isolati, ma luoghi di divertimento per bambini e di aggregazione per i più grandi, perché all'interno dei parchi una persona può muoversi in libertà, come in tanti angoli di una casa. E allora il verde diventa colore imprescindibile di questo autentico design naturale. Oasi, certo, ma da tutelare e curare, perché bene di tutti. Cagliari può contare su ampi spazi: da quello classico di Monte Urpinu, a quelli di fruizione più recente come il Colle di San Michele, Monte Claro, Terramaini e Tuvixeddu, senza dimenticare il verde attrezzato dei Giardini pubblici, il Parco della Musica, la Vetreria di Pirri, il Parco Giovanni Paolo II e altro ancora: una superficie totale che arriva a 1.132.953 metri quadri tralasciando la poderosa estensione di Molentargius che con i suoi 1600 ettari abbraccia i comuni di Cagliari e Quartu. All'interno dei parchi, soprattutto di quelli maggiori, si possono trovare aree giochi attrezzate per bambini. In tutti i parchi cagliaritani si vedono arredi tradizionali: si discosta parzialmente il nuovo "Giardino sotto le mura", inaugurato a fine marzo, che pur non essendo un vero e proprio parco è uno spazio verde importante dove convivono le classiche panchine e le inimitabili sculture di Pinuccio Sciola. "I parchi cittadini - sottolinea l'assessore comunale all'urbanistica Paolo Frau - posseggono aree attrezzate e predisposte sia dall'Amministrazione comunale sia da privati che le hanno in concessione: in particolare Monte Urpinu, Terramaini e Giovanni Paolo II. Vogliamo creare una riscoperta del gioco all'aperto per i bambini, dotare gli spazi verdi per l'uso del gioco di gruppo, far scoprire l'avventura, coinvolgerli". E con l'apertura di nuovi spazi si guarda anche all'aspetto ecologico, con il rispetto dell'ambiente che diventa design: "Vogliamo realizzare panchine - aggiunge Frau - utilizzando tronchi di pino che è stato necessario abbattere, spezzoni di palme come luoghi in cui la gente si può sedere. Fare, insomma, piccole aule all'aperto". Un design creativo che guarda al futuro con il riciclo. Si specchia nei suoi 1600 ettari Molentargius, dove, anche qui convivono aree verdi, giochi per bambini, zona sport, percorsi pedonali e ciclabili, percorsi benessere. "Molentargius - spiega il direttore del Parco Alessandro Sanna - è un'area atipica: il vecchio impianto delle saline trasformato in parco". Un'area molto vasta che permette anche l'attraversamento di tutta la zona passando così da Cagliari a Quartu. Una oasi naturalistica, dove oltre il classico fenicottero, si possono ammirare altre 244 specie faunistiche. Natura, verde e arredo possono convivere più che mai, se è vero che anche il parco di Molentargius è uno spazio di arredo urbano: "Abbiamo un finanziamento regionale di 15 milioni - aggiunge Sanna - e contempla la risistemazione della rete dei canali delle acque dolci e di quelle salate con risistemazione degli argini e delle paratoie e saranno predisposti punti di sosta e di aggregazione".
Alessandro Atzeri