Auto: la prova del Wrc si è conclusa con il successo di Ogier su Volkswagen
A Cagliari e Alghero pubblico da Mondiale
Non fai in tempo a dire Rally d'Italia Sardegna che il circus del Mondiale è già altrove. A fine mese si corre in Polonia, ma mai come stavolta l'appuntamento isolano del Wrc, andato in scena dal 5 all'8 giugno, sarà difficile da dimenticare.
E non solo per il vincitore, il campione in carica e leader della classifica generale Sébastien Ogier su Polo Volkswagen. Dire che la sesta tappa del Campionato iridato è stato un successo è un eufemismo a dispetto delle polemiche e dei timori della vigilia, concentrati sul trasferimento della sede logistica da Olbia a Alghero e sulla distanza, ritenuta eccessiva, tra le prove speciali, corse per lo più in Gallura, e il quartier generale catalano, con possibile perdita di appeal dell'evento. Al contrario, non solo il gradimento del pubblico non ne ha risentito, facendo registrare un incremento di presenze sia al parco assistenza di Alghero, sia a Cagliari per la partenza cerimoniale e la super speciale in notturna, sia sulle prove cronometrate; ma i protagonisti, loro, i piloti del Mondiale rally, si sono dichiarati entusiasti. Prima, durante e dopo la gara.
Con buona pace di Olbia, “scippata” della manifestazione che aveva ospitato per dieci anni, per giunta nel post alluvione, quando l'indotto del rally l'avrebbe aiutata a risollevarsi economicamente. Oltre a regalare al cannibalino Ogier (al bis dopo l'anno scorso) il quarto sigillo del 2014 e un bottino di punti buono a consolidare il primato, il Rally d'Italia Sardegna ha fatto scintille. Letteralmente. Alla prima giornata Mikko Hirvonen, trionfatore nel 2012, ha dovuto abbandonare la corsa perché la sua Ford Fiesta è andata in fiamme. Lo stesso destino è toccato a Giuseppe Dettori e alla sua Mitsubishi: primo sardo assoluto nel Wrc2, l'arzachenese è stato l'unico isolano a non terminare la tre giorni, regolarmente conclusa da “Piano ”, Francesco Marrone e Raffaele Donadio.
Bello il duello tra Ogier e il compagno di squadra Jari-Matti Latvala, in testa finché, a cinque speciali dalla fine, una roccia non gli ha fatto saltare ruota e primato. Bella l'idea che tra dodici mesi il circus tornerà qui. Ma attenzione, perché la concorrenza non manca mai. E allora sarà necessario muoversi per tempo, politica e territorio, affinché la Sardegna resti Mondiale.
Ilenia Giagnoni