teatro Ieri cancellato il concerto
Saltano le trattative per gli straordinari, il Lirico in sciopero
Dalla minaccia (rientrata) dell'opera di Kitèz in versione Bignami allo sciopero, stavolta realizzato. E c'è di peggio: «Le trattative sono ancora in alto mare», fanno sapere i sindacati. Insomma, c'è da aspettarsi altri scherzi simili.
In mezzo, gli spettatori del Lirico: ieri qualcuno è stato avvisato col passaparola, ma tanti hanno scoperto la cancellazione del concerto (diretto da Yves Abel, al piano Benedetto Lupo) solo pochi minuti prima delle 20.30, quando erano già di fronte al teatro di via Santa Alenixedda.
Gli ultimi biglietti sono stati venduti di mattina, quando ancora si sperava in un dietrofront dell'ultimo minuto.
«Abbiamo sospeso la vendita appena abbiamo avuto la conferma dello sciopero», precisa il sovrintendente Maurizio Pietrantonio. Conferma arrivata alle 11, quando sul palco erano in programma le prove generali dell'esibizione. Alle quali non si sono presentati né gli orchestrali né il coro.
Andrea Saccarola, rappresentante del Libersind (il sindacato che conta più iscritti all'interno dell'Ente) però spiega: «È una decisione già annunciata il 5 maggio». Come dire: se ci sono stati disagi per gli abbonati, non è colpa nostra.
La motivazione ufficiale? «Il pagamento degli straordinari dell'opera "La leggenda della città invisibile di Kitez e della fanciulla Fevronija"». Una rappresentazione lunga oltre 3 ore e mezzo, che avrebbe costretto agli straordinari (da contrattare a parte) tutti i dipendenti del teatro. Ecco perché, una settimana fa, spuntò fuori l'idea di un'opera ridotta, poi rientrata. La prima richiesta dell'organizzazione dei lavoratori è stata un pagamento giornaliero maggiorato del 400 per cento. Poi sceso, giovedì sera, al 200. Ancora troppo. Ecco perché Pietrantonio, in una nota, parla di «richieste economiche esorbitanti che, se accolte, avrebbero costretto il Teatro al pagamento di 400.000 euro. Tutto ciò per 3 ore di effettivo esubero, che per effetto di una norma del contratto integrativo danno origine ad un'eccedenza di 15 ore per gli artisti del coro e di 9 per i professori d'orchestra». Quindi la chiusura di ogni discorso.
Ma in realtà, dietro lo sciopero di ieri, c'è anche il fallimento di un'altra trattativa. Quella per il rinnovo del contratto integrativo per i dipendenti dell'Ente Lirico, scaduto da due anni. L'offerta, messa nero su bianco dal Sovrintendente il 24 aprile, parlava di un aumento del 3 per cento degli stipendi. Gli orchestrali: «Siamo i meno pagati d'Italia». Dai 34 ai 39 mila euro all'anno. A Palermo i loro colleghi superano quota 50 mila. Cagliari è ultima, dopo Venezia, Trieste, Verona, Torino, Bologna, Genova e, appunto, Palermo. ( m.r. )