Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Uccide anche la segnaletica sbagliata Cagliari è la maglia nera degli incidenti

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2014


SICUREZZA STRADALE. I dati delle ultime ricerche in un convegno organizzato dall'Università

 



Nessuno si azzardi a dire “distrazione del conducente”, per giustificare le tragedie della strada. Almeno, se ne guarda bene chi, le cause degli incidenti, le studia secondo metodi scientifici. Si è fatto molto per la sicurezza passiva, cioè sugli accorgimenti che limitano i danni fisici provocati dagli incidenti, e ora si comincia a occuparsi dell'altro lato della questione, cioè la sicurezza attiva: «Sono gli accorgimenti necessari per evitare che accadano gli incidenti». Paolo Fadda, prorettore e docente di Ingegneria, ne ha parlato ieri all'incontro sulla sicurezza stradale che si è svolto nei laboratori della Cittadella di Monserrato, al quale ha partecipato anche l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda. «All'origine degli incidenti», ha spiegato, «spesso c'è la segnaletica stradale sbagliata, o mal sistemata, o ancora troppo presente oppure inutile: i conducenti sono bombardati da informazioni superflue che distraggono dalla guida».
LA MORTALITÀ Anche in Italia, l'obiettivo fissato dall'Unione europea - dimezzare i morti per incidenti stradali tra il 2001 e il 2012 - è stato raggiunto: da 41mila a 27.700, pari a meno 48,5 per cento. Anche la Sardegna è in linea, secondo le ricerche Istat-Aci, ma con differenze interne importanti: secondo i dati del 2012, la maglia nera per i sinistri stradali spetta alla provincia di Cagliari con i suoi 1.235 incidenti, che hanno comportato 26 morti e 1.786 feriti.
LE CAUSE «Troppo facile affermare che un incidente è accaduto perché il conducente era distratto», scandisce Fadda: «Bisogna invece stabilire che cosa l'ha distratto. Ad esempio, perché guida per professione e lo fa da troppe ore, o perché la segnaletica è ridondante, o ancora perché la durata media della vita si allunga e sono quindi sempre di più le persone anziane al volante». Non a caso, il più alto tasso di mortalità stradale riguarda proprio gli ultraottantenni, oltre che una vasta categoria: quella dei ciclisti.
I SEGNALI Ieri i tecnici di Ateneo, Anas, Arst, Regione e ministero delle Infrastrutture si sono confrontati sull'eccesso e sulla sbagliata sistemazione della segnaletica: «C'è molto lavoro da fare, in quel campo», ha detto Fadda. Anche perché l'eccesso di stimoli durante la guida, che distrae chiunque, ha effetti moltiplicati sugli anziani, che sono sempre di più e per niente disposti a mollare il volante. Anche perché, in molti casi, non hanno nessuno su cui contare.
Luigi Almiento