CENTRO STORICO. La rabbia del comitato: infrante le norme anche per il rally
«I localini violano le leggi, il Comune non ci protegge»
Di rumore non si muore, ma si può vivere di meno se impedisce di dormire. E all'inadempienza di un'autorità che dovrebbe far rispettare le norme si può sopravvivere, ma con un umore nero pece. «Nulla di cui stupirsi, considerato che abbiamo un Comune che agisce al di fuori della legge», tuona Marco Marini, presidente uscente del comitato “Rumore no grazie”, durante l'assemblea dei residenti a Marina e Stampace riunita ieri pomeriggio nel teatro di Sant'Eulalia. «Visto che c'era», aggiunge Marini, ex assessore regionale al Turismo nella Giunta Cabras tra il '92 e il '94, «il Municipio ha anche autorizzato il rally di giovedì scorso senza richiedere il parere obbligatorio all'Arpas, l'Agenzia regionale per l'ambiente.
MAGISTRATURA È andata nell'unico modo in cui poteva andare: abitanti furibondi perché la movida nei localini del centro storico porta chiasso per tutta la notte, annuncio di nuovi ricorsi alla magistratura anche contro il Comune e un documento conclusivo che richiama il sindaco Massimo Zedda al dovere di ripristinare la legalità: «Perché il chiasso che impedisce ai cittadini di dormire», precisa Marini, «è al di fuori della legge: Zedda lo sa, ma non fa nulla».
I RESIDENTI Si alza in platea una donna di Stampace: «Abbiamo un localino sotto casa: fa un chiasso spaventoso, ma le forze dell'ordine non vengono mai. Vogliono fare Cagliari turistica fregandosene di noi». Si solleva un'altra: «Abito in via Sardegna. A parte il fatto che i portici del Consiglio regionale sono ritrovo di spacciatori e vagabondi, c'è un locale che tiene la musica alta fino alle 4 del mattino: non riusciamo nemmeno a parlare al telefono». Una terza, trema nella sua casa in via Mameli: «Chiuderanno il corso Vittorio Emanuele, traffico e fracassoni saranno deviati da noi».
LA RABBIA Non tira aria buona, per la Giunta, a giudicare dalle parole di chi abita nel centro storico: la rabbia di un tempo ormai è collera: «E pensare che quella al governo della città», sbuffa al microfono il presidente del comitato, Marini, «era la parte politica che ci stava vicina quando governava Emilio Floris. L'assessore Barbara Argiolas ci aveva annunciato: “ Vi farò dormire ”, l'assessore Mauro Coni ci convinse: “ Noi siamo con voi ”. Ma quando? Ma dove?».
LA DIFFIDA Il Comitato, prossimo al rinnovo degli organi direttivi, non si ferma: chiede al Comune di far rispettare le leggi. E, visto che c'è, «di rispettarle loro per primi, evitando di concedere permessi senza osservare le normative». Sarà un'altra estate rovente.
Luigi Almiento