Ennesima guerra tra residenti e lavoratori de La Marina: gli uni paventano la "morte" cerebrale, gli altri quella del turismo.[Anna Puxeddu]
di Anna Puxeddu
Ennesima guerra tra residenti e lavoratori de La Marina: gli uni paventano la "morte" cerebrale, gli altri quella del turismo. E come dar loro torto se consideriamo le migliorie apportate negli ultimi dieci anni a un quartiere che era in uno stato di rinomato abbandono e degrado. La Marina si è trasformata, diventando l'orgoglio di una città che è stata finalmente in grado di accogliere i turisti, di dar loro delle strutture ricettive moderne, fruibili e curate. Ma i residenti s'indignano: chiasso, sporcizia, delinquenza. E così petizioni, denunce e microfoni piazzati sui balconi per misurare il volume di qualsiasi suono della via Baylle.
Ciò che dovrebbe considerarsi è che i proprietari delle attività della Marina, stanno lavorando: non escono fuori dal locale a urlare o urinare sui portoni. Le persone che disturbano la quiete pubblica o che commettono atti vandalici, vanno monitorati, redarguiti ed eventualmente sanzionati, dai pubblici ufficiali. Finché non ci sarà una "certezza della pena" o un monito autorevole, per chi sgarra anche solo alle ordinarie regole di educazione civica, non sarà la chiusura delle attività a risolvere il problema.
Anzi, rigetterà il quartiere nello stesso degrado da cui l'ha salvato. A conferma di ciò, nel Largo Carlo Felice, troviamo ancora in pianta stabile i venditori ambulanti di merce contraffatta, con negozi che vendono gli stessi brand originali dall'altro lato della strada. Così pure nella Piazza Yenne, dove si possono acquistare gadget di ogni genere su cui i venditori non pagheranno tassa alcuna: invito coloro che si lamentano della "movida" de La Marina, a pensare che la maggior parte dei giovani oggi sono costretti ad aprire partite iva per poter lavorare, perché nessuno li assume. Sono costretti a fatturare qualsiasi cosa perché oggetto di controlli incrociati degni del più ricercato malavitoso. Dovreste pensarci, mentre acquistate la custodia per l'Iphone a 10 euro senza scontrino.
Dove sono i vigili?
Potremmo prendere ad esempio anche il mercato di San Benedetto,dove regna l'anarchia più totale: macchine in tripla fila, contromano, clacson ogni due minuti d'orologio. Di chi è la colpa? Dei venditori ambulanti? Dei proprietari dei box? Anche in questo caso, com'è che s'interviene solo per multare chi ha sforato il ticket del parcheggio di 3 minuti e mezzo? I vigili effettivamente, ripensandoci, ci sono. Sono privati e sono quelli dei parcheggi. Sembra una guerra tra poveri e che a pagare siano sempre i più deboli, ma se noi abbiamo dei diritti, esiste anche chi "per lavoro" ha il dovere di assicurarsi che questi vengano rispettati e che noi possiamo goderne pienamente. Questo dovrebbe esigersi.
Questi ragazzi che, nonostante tutto, hanno ancora il coraggio di mettersi in gioco, di combattere e di restare in questa città, che non offre loro alcuna possibilità di futuro, dobbiamo sostenerli. E dobbiamo ringraziarli di cuore se scelgono di mettere a rischio i loro progetti di vita per migliorare Cagliari contribuendone alla crescita e allo sviluppo.
Se non saremo noi a farlo per primi, chi lo farà?