Sul caso Cagliari calcio-Silvestrone le ironie (anche di consiglieri comunali) sui social network si sprecano. Il sindaco Massimo Zedda si limita a una diplomatica constatazione di una situazione in evoluzione. Giuseppe Farris, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, invece affonda il colpo. «Lo avevo detto in tempi non sospetti, alla fine di marzo», sottolinea in una nota: «Questa storia puzza di marcio. Adesso la verità emerge in tutta la sua tragica comicità e si certifica che l'operazione “americana” di acquisto del Cagliari Calcio e costruzione del nuovo Sant'Elia non è altro che una ridicola messinscena, con protagonisti di basso profilo e orchestrata ad arte da qualcuno». Chi sia il manovratore occulto Farris non lo annuncia. Ma precisa: «Messinscena che, ancora una volta, ha dimostrato la totale inadeguatezza del sindaco a guidare la più importante città della Sardegna».
L'esponente del centrodestra non entra nel merito delle vicende societarie. «Ho invece l'obbligo, in qualità di consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, di sottolineare una gestione scellerata e dilettantistica della vicenda stadio da parte del sindaco e della sua maggioranza. Fin dal mio accesso agli atti, quando chiesi di conoscere chi fosse il misterioso interlocutore americano, era evidente l'inconsistenza del signor Luca Silvestrone. Per il bene della città avvertii pubblicamente il sindaco, nel timore che a Cagliari si ripetesse la barzelletta di Sulmona, cosa invece avvenuta con profili se possibile ancora più grotteschi».