il caso stadio
CAGLIARI Una fumata bianca e calda. Fondamentale per l’umore della tifoseria. il Cagliari può iscriversi alla serie A 2014/15 indicando in Federcalcio il Sant’Elia quale stadio per le gare casalinghe. Con il parere della Commissione provinciale di vigilanza, si chiude una sorta di incubo. E, si spera, anche due anni di nomadismo senza sostenitori al fianco: una buona ragione per valutare con affetto la decima salvezza di fila. Ieri, poco prima di mezzogiorno, i tecnici coordinati dalla Prefettura hanno dato il via libera all’impiego dell’impianto. Il discorso riguardava il pluriannunciato ampliamento a 16mila spettatori. La Commissione, in riunione dalle 9.30 circa, ha valutato le integrazioni documentali presentate dal comune. Per poi dare il tanto sospirato parere positivo all’apertura del cantiere. Per i tifosi, un primo fondamentale obiettivo è stato centrato: il Cagliari non dovrà peregrinare chissà dove (erano rimbalzati gli stadi di Monza, Brescia, Livorno, il Flaminio di Roma per non dire del Rocco di Trieste) per giocare la sua undicesima stagione nel massimo campionato tricolore. E scansa di un soffio il macigno firmato di recente dai presidenti: avere uno stadio da non meno di 20mila spettatori, 16mila in deroga. Ora, serve il documento di agibilità. Da produrre entro il 20 giugno. Il semaforo verde acceso ieri mattina dagli esperti mette fretta. Cagliari e municipalità sono attesi da una serie di step operativi con al centro il settore Distinti, l’anello superiore della curva Nord e la Sud. Quest’ultima potrebbe rappresentare l’ostacolo più impegnativo. Con i lavori bloccati sulla scia di una querelle che ha avuto anche strascichi giudiziari, tra Cellino e la società Clarin, si è temuto per la riapertura del cantiere: «Nessun problema, ci siamo fermati solo perché l’intero progetto non andava avanti», ha spiegato Paolo Cutrano, nel cda rossoblù e delegato alla questione stadio. Sul fronte Distinti e parte superiore curva Nord, le problematiche sono minimali. E in ogni caso, come ha spiegato il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda: «Si può procedere per step nei lavori». Peraltro, il primo cittadino si era già dichiarato ottimista sulla questione: «L’iscrizione della squadra non dipende dai lavori effettuati, ma dalla presentazione del progetto». In effetti, il rallentamento era nato da un dettaglio: nelle carte venivano evidenziati posti a sedere con una differenza sul totale di 500 seggiolini. Risolto l’impiccio, la corsa è ripresa. Ora, «valutata favorevolmente la documentazione, la Commissione - precisa una nota della Prefettura - ha espresso parere di conformità del progetto alla normativa sugli impianti sportivi». La palla passa ai direttori dei lavori e all’ufficio tecnico del comune. Mario Frongia