DA DOMANI. In edicola un libro sullo stretto e sentito rapporto con la Sardegna
Coedizione con la Fondazione che porta il suo nome
Anche a trent'anni dalla drammatica scomparsa, sono molte e tutte di obbiettivo valore le ragioni che sollecitano un sentito omaggio a Enrico Berlinguer, indimenticato leader del Pci, personaggio di grande spessore politico e umano. E il libro realizzato dalla Fondazione che porta il suo nome, è di certo un omaggio dal significato tutto particolare. Viene infatti da sardi in nome della Sardegna che Berlinguer ha amato profondamente, non soltanto per esserci nato, ma per conoscerne e condividerne i disagi, le sofferenze, la rabbia e le fondate rivendicazioni. Ed è un omaggio convinto che va oltre il pur evidente e comprensibile orgoglio dell'appartenenza alla stessa forza politica della quale Enrico Berlinguer è stato guida carismatica in un periodo di forti tensioni, di profonde trasformazioni del tessuto sociale e di svolte storiche nei complessi rapporti fra le forze politiche.
Lo ricordano e lo sottolineano con incisività gli interventi che aprono il volume. Però, c'è - e si colloca in quest'ottica il coinvolgimento de "L'Unione Sarda" nella pubblicazione e diffusione del volume - anche il commosso ricordo del personaggio che ha lasciato in eredità a tutti gli italiani - anche a quelli da lui distanti per ideologia e militanza - l'eccezionale patrimonio del suo esempio, nella vita privata e in quella politica: l'acuta intelligenza, lo stile sobrio, la robusta fermezza, la spontanea disponibilità, la vasta cultura, il forte impegno. E, in particolare, l'onestà - anche intellettuale - che considerava irrinunciabile anche per il suo partito che voleva diverso da altri.
Della stima e dell'affetto che giustamente lo circondavano si è avuta un'indimenticabile dimostrazione nell'imponente partecipazione ai funerali a Roma, nella piazza San Giovanni gremita all'inverosimile da molte centinaia di migliaia di persone e da qualificate delegazioni internazionali. E soprattutto nel coinvolgimento emotivo di tutto il Paese.
L'iniziativa editoriale della "Fondazione Berlinguer" della Sardegna è condivisa da "L'Unione Sarda" soprattutto perchè si solleva dalla vuota formalità celebrativa di un anniversario. E' infatti il frutto di una ricerca appassionata e di una lucida selezione di significative fotografie. Propone, cioè, un'intensa e molto ricca sequenza d'immagini che ridanno attualità a tanti momenti dello stretto rapporto di Enrico Berlinguer con la sua terra, la nostra terra. Le fotografie, veri e propri documenti, anticipano anche il percorso di un'interessante mostra di sicuro destinata a richiamare l'attenzione e il plauso di un gran numero di visitatori in vari centri della Sardegna e della penisola.
Le pagine del volume - pubblicato appunto in coedizione dalla "Fondazione Berlinguer" e da "L'Unione Sarda" - sanno mostrare con nitida evidenza il singolare profilo umano - spesso sorprendente, talvolta persino commovente - del leader entrato nella storia partendo dall'Isola e imponendosi - come del resto Antonio Segni e Francesco Cossiga, come lui sardi e fieri di esserlo - nella ristretta èlite della politica nazionale ( e non solo) come guida carismatica di un grande partito popolare.
Certo, al di là della profonda stima e del doveroso rispetto per l'uomo, resta il messaggio politico che Berlinguer ha lasciato. E quindi, nelle differenti opinioni, oltre ai meditati consensi, vanno ricordate le articolate perplessità e l'aperta contrarietà. Senza cadere in certi eccessi - rinnovati anche nelle ultime settimane ( laiche beatificazioni e viscerali condanne), con la serenità concessa dal tempo trascorso e sempre con l'obbiettivo riferimento alla sua alta statura morale, del leader comunista si possono valutare le felici intuizioni, le scelte coraggiose, le iniziative originali e ovviamente gli errori. Insomma, l'occasione particolare dei trent'anni trascorsi da quel drammatico giugno del 1984, dovrebbe stimolare a ricordarlo, interpretarlo e valutarlo senza pregiudizi. Per decidere poi, con liberale correttezza, su condivisione o dissenso.
Per chi crede nella democrazia sottratta alla visione e ai comportamenti settari è forse l'omaggio migliore che si può, anzi si deve riservare a Enrico Berlinguer, un sardo eccellente che non ha risparmiato energie per affermare, nella coerente cornice del suo credo, i valori irrinunciabili di una società più libera e giusta.
Gianni Filippini
EVENTI. 30 anni fa la morte
Non solo il libro:
venerdì a Cagliari
anche una mostra
A trent'anni dalla prematura scomparsa di Enrico Berlinguer la Fondazione che porta il suo nome ha assunto l'iniziativa di realizzare un libro fotografico, di organizzare una mostra e inaugurarla con un convegno. Il volume, pubblicato in coedizione dalla "Fondazione Enrico Berlinguer" e da "L'Unione Sarda", sarà domani in tutte le edicole della Sardegna e proposto assieme al giornale. "L'Unione Sarda" ha inteso partecipare all'iniziativa con l'esclusivo intento di rendere sentito omaggio a Berlinguer, un sardo eccellente che ha onorato l'Isola (infatti è stato deciso e comunicato al coeditore - prima ancora che la collaborazione fosse avviata - di lasciare nella totale disponibilità della Fondazione gli utili della pubblicazione).
Realizzato con caratteristiche editoriali di livello elevato, in centosettanta pagine il libro propone una sequenza molto interessante ed emotivamente coinvolgente di immagini - alcune anche inedite - che documentano l'amore del l'indimenticato personaggio per la sua terra, per la Sardegna. Si intitola, infatti, "Enrico Berlinguer e la Sardegna. Le immagini del grande leader".
Per offrire testimonianze su Enrico Berlinguer, leader comunista considerato anche dagli avversari personaggio di eccezionale spessore politico e umano, per il volume hanno scritto personali contributi Francesco Berria ( presidente del Consiglio d'amministrazione della Fondazione): "Con l'Isola nel cuore"; Gianni Filippini ( direttore editoriale de "L'Unione Sarda"): "Orgoglio della sardità"); Salvatore Corona ( presidente del Consiglio d'indirizzo della Fondazione): "Un leader credibile"; Mario Birardi ( già segretario regionale, parlamentare e dirigente del Pci):"Le lezioni del leader" e Antonello Cabras ( presidente della "Fondazione Banco di Sardegna"): "Un dirigente politico lungimirante". Tutti parleranno nel corso della manifestazione inaugurale della mostra alla quale interverrà - per presiederla - Pieluigi Bersani, ex segretario nazionale del Pd. Prenderanno la parola per i saluti ufficiali, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale e Massimo Zedda, sindaco di Cagliari.
Le foto, dunque, protagoniste anche di un'interessante mostra allestita nei locali della Mediateca Mediterranea ( la Mem, in via Mameli 164 a Cagliari). Dopo l'inaugurazione ( venerdì 6 giugno, ore 11) la rassegna sarà visitabile sino al 17 giugno. La "Fondazione Enrico Berlinguer" della Sardegna ha in programma anche una serie di esposizioni in altri centri.