Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

C'è l'accordo sul piano anti-alluvioni

Fonte: L'Unione Sarda
15 gennaio 2009

Comune. Studio dell'università su Pirri, Fangario e viale Diaz. Servono 15 milioni

Richiesta unitaria: «Investimenti fuori dal patto di stabilità»

Voto unanime in Consiglio dopo il dibattito sul piano di interventi predisposto da uffici comunali e centro studi universitario.
Alla fine è arrivato l'accordo bipartisan. Maggioranza e gruppi di opposizione hanno convenuto su un ordine del giorno unitario (ispiratore il presidente della commissione Urbanistica Massimiliano Tavolacci) a proposito degli interventi strutturali da realizzare in città (in particolare nella zona di Pirri) per prevenire e limitare i danni causati da nuove alluvioni. Con una novità: le spese straordinarie per infrastrutture e sicurezza idrogeologica non devono pesare (e per questo si dà mandato alla Giunta di avviare una trattativa con il Governo) ai fini del patto di stabilità.
IL PRECEDENTE Il riferimento è a quanto accaduto lo scorso 22 ottobre: i gruppi consiliari hanno deciso di impegnare il sindaco e la Giunta a dare piena attuazione all'ordine del giorno già approvato a novembre «per quel che riguarda il sostegno alle famiglie e alle aziende colpite dall'alluvione, a inserire fra le priorità del bilancio le risorse necessarie per gli interventi più urgenti di tipo strutturale legati alla sicurezza idrogeologica e alla Protezione civile, a provvedere a una integrazione del piano triennale delle opere pubbliche al fine di realizzare con celerità quanto previsto nello studio tecnico presentato dall'Università di Cagliari in collaborazione con gli Uffici comunali». Tra le altre proposte anche quella relativa all'impegno ad accedere a finanziamenti regionali e statali e a compiere con regolarità tutti gli ordinari interventi di manutenzione. L'ordine del giorno è stato votato all'unanimità, con l'accordo di tutti i gruppi consiliari.
IL PIANO La votazione è arrivata al termine del dibattito andato in scena nel corso della seduta di martedì: in quell'occasione si è parlato degli studi commissionati dall'amministrazione al Cinsa (centro interdipartimentale di Ingegneria e Scienze ambientali dell'Università) sulla rete di drenaggio delle acque meteoriche e sul piano di monitoraggio e allerta in caso di eventi ambientali. È emerso che i 700 mila euro per ora accantonati dal Comune sono largamente insufficienti a garantire l'esecuzione degli interventi che sono necessari: le aree a rischio sono quelle di Pirri (le zone di via Balilla e via Dolianova), il Fangario (tra viale Elmas, via Abruzzi e via Campeda) e, in misura minore, viale Diaz. Per vivere tranquilli occorrerebbe investire 9 milioni nel primo caso, 25 nel secondo e 6 nel terzo (ma l'assessore Giagoni ha detto che per ora ne basterebbero complessivamente 15). Fondi già richiesti alle autorità competenti ma mai arrivati.
ANTHONY MURONI

15/01/2009