Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ok sul S.Elia, ma il Fondo resta segreto

Fonte: La Nuova Sardegna
3 giugno 2014


Piccolo passo avanti per la cessione del Cagliari, il sindaco incontra Silvestrone che però non svela i nomi dei compratori


 


Tra scaramanzie, vezzi e nuove passioni. La conferenza stampa programmata dopo il faccia a faccia di ieri piomeriggio non ha sussulti. Ma Luca Silvestrone e Massimo Zedda si scoprono scaramantici: «La stretta di mano? Aspettiamo la chiusura delle trattative» dicono in coro ai fotografi. Il delegato del Fondo Usa prende appunti su un blocco di carta intestata Cagliari calcio. E l’Iphone ha la cover rossoblù con i quattro mori. Intanto, l’archistar Dan Meis - che ha inviato una mail di ringraziamento al sindaco e ai tifosi - si è innamorato della Sardegna e del suo capoluogo: «All’aeroporto di Elmas ha comprato 385 euro di libri su Cagliari e il suo territorio». (m. fr.)di Mario Frongia wCAGLIARI Un altro rinvio. Chi si aspettava i nomi degli investitori americani che avrebbero preso il Cagliari da Massimo Cellino, è rimasto deluso. Anche per i circa venti tifosi inneggianti al Fondo Usa e contro la cordata Giulini che hanno fatto sit in di fronte al municipio, i dubbi non sono scemati. Anzi. Sulle generalità dei gestori del Fondo trapelano solo mezze ammissioni. Sarebbero coinvolte la Bain Capital dell’ex candidato alla Casa Bianca, sconfitto da Obama, Mitt Romney, e la Mariner Group, in cui ha un ruolo di peso Jeff Reisdolf, patron dei Chicago Bulls. E non sarebbero da sole. Ma è stato impossibile saperne di più. Forse, oggi, nella conferenza stampa convocata in un ristorante di Cagliari, Luca Silvestrone, intermediario del gruppo che intende mettere radici nell’isola, potrebbe dare qualche altro indizio. Intanto, una conferma: «Si tratta di una decina di finanzieri, vogliono investire in Sardegna in diversi settori e non solo nello sport». Per il resto, poche storie: «mercoledì, appena si avrà dalla Commissione di vigilanza il via libera per il Sant’Elia aperto per 16mila spettatori, verrà stilato un contratto preliminare. A quel punto salta il patto di riservatezza e conoscerete di persona, qui a Cagliari, i componenti della società che ha comprato il club da Cellino. Ci saranno due società. Una si occupa di gestire il Cagliari, l’altra sarà creata per costruire il nuovo stadio». Intanto, incassa con gioia l’intesa con il Comune: «L’incontro di oggi è stato fondamentale. Cellino mi ha dato l’incarico di trattare con il sindaco dicendomi che se avessimo avuto problemi per lo stadio, avrete strappato il contratto in un attimo». Una situazione particolare. Che alimenta altri dubbi sui tempi e sulle modalità dell’oprazione nata in una notte afosa di Miami. Silvestrone tira dritto. «Questo incontro con l’amministrazione è più importante della scrittura e della stretta di mano con Cellino. Abbiamo avuto certezze sul Sant’Elia e sull’iscrizione della squadra». Ma sull’ultimatum del patron («I soldi della caparra devono arrivare entro mercoledì altrimenti la trattativa salta») Silvestrone glissa. Si parla di circa 10 milioni di euro sugli 82 globali. Forse, se ne saprà di più nella conferenza stampa indetta per oggi. Intanto, nell’incontro tenutosi a Palazzo Bacaredda, il sindaco è stato lapidario: «I tifosi e i cittadini vogliono sapere chi sono, da dove provengono le risorse e cosa vogliono fare gli americani. È giusto. Ma per noi la trasparenza è un obbligo di legge. Chiederemo agli investitori ogni micro dettaglio sulle loro intenzioni. Abbiamo consegnato le prescrizioni sull’iter da seguire e siamo a completa disposizione. Si tratta di un percorso rigoroso che contiene le indicazioni ambientali e urbanistiche. L’architetto Dan Meis ci ha chiesto le specifiche, gli stiamo inviando un cd. Siamo fiduciosi». Il sindaco, con al fianco il consigliere del Cagliari, Paolo Cutrano, ha confermato una news importante: «Mercoledì prossimo la Commissione di vigilanza darà il via libera per lo stadio con 16mila posti. C’è stato un piccolo intoppo prontamente risolto». Per il 20 giugno nessun ostacolo all’iscrizione in A con l’indicazione del Sant’Elia. E la curva Sud? «Nessun problema con la Clarin. Ci siamo fermati – ha precisato Cutrano – perché non andava avanti il progetto generale».