SANT'ELIA. Giovane coppia
Sono servite sette ore di trattative con Polizia e Carabinieri per convincere una giovane coppia ad abbandonare l'abitazione popolare occupata abusivamente a Sant'Elia. La promessa di una sistemazione in un alloggio comunale li ha persuasi a togliere le barricate, dietro le quali hanno cercato fino all'ultimo di resistere.
Le procedure di sgombero erano iniziate dal mattino: Squadra Mobile in assetto antisommossa, carabinieri e Municipale si sono presentati senza preavviso in via Magellano con l'ordine di eseguire il sequestro preventivo dell'immobile per evitare la reiterazione del reato di occupazione abusiva. La coppia di ventiquattrenni, genitori di una figlia di due anni, aveva infatti preso possesso dei locali nonostante un procedimento di sfratto già eseguito. L'arrivo degli agenti ha fatto però insorgere gli abitanti del quartiere pronti a opporsi allo sfratto con ogni mezzo. Il viavai di avvocati e assistenti sociali durato tutta la mattinata non ha sbloccato la situazione.
Due sistemazioni diverse: una in comunità, l'altra nel centro di accoglienza di viale Sant'Ignazio sono state le prime alternative offerte e non accettate dalla coppia. Anche la richiesta al giudice di una proroga è naufragata con il passare delle ore. L'irruzione degli agenti è sembrata, così, certa nel pomeriggio, fino a quando l'intervento della consigliera comunale di Sel Marisa Depau ha consentito il trasferimento senza resistenza dell'intera famiglia nella casa-albergo comunale di via Tiepolo.
Luca Mascia