Protesta nel giorno delle Frecce tricolori: i vigili rischiavano la precettazione
I poliziotti minacciano lo sciopero. La prefettura risponde con il ricorso alla precettazione. Alla fine la clamorosa protesta della Polizia municipale in programma il 7 giugno è slittata di alcuni giorni. La data dell'esibizione delle Frecce tricolori non era stata scelta a caso dai sindacati impegnati nella dura battaglia contro l'amministrazione comunale. Serviva una forte amplificazione e quale può essere più efficace dell'evento che richiamerà al Poetto decine di migliaia di spettatori? Alla fine la mediazione del prefetto Alessio Giuffrida, accompagnata da argomenti convincenti ha spinto i rappresentanti dei poliziotti a sospendere la protesta in cambio di un nuovo incontro in programma domani a piazza Palazzo.
LO SCONTRO Non c'è pace per i vigili urbani in lotta da tempo con la Giunta comunale guidata da Massimo Zedda. «I motivi della protesta sono gravi e vecchi problemi si sommano altri di vecchia data», spiega Giorgio Desogus, segretario regionale del Diccap (Dipartimento autonomie locali e polizie locali). «La turnazione non pagata; la programmazione dell'evento di sabato 7 giugno data all'ultimo con la conseguente modifica dei turni; festivi non pagati, mezzi vecchi; pericolosi e senza manutenzione; sicurezza degli operatori». Non è tutto, Desogus mette l'accento sui rapporti non proprio ottimi con il Comune: «La nostra proposta per la transazione sulla condotta antisindacale, con l'annullamento delle sanzioni disciplinari, è rimasta inascoltata». I rappresentanti sindacali degli agenti hanno tentato la carta a effetto, proclamando lo sciopero nel giorno in cui la loro opera è più importante e non solo per il traffico automobilistico.
L'INTERVENTO DEL PREFETTO Quando la notizia dell'astensione è arrivata in piazza Palazzo, il prefetto - valutando con attenzione tutte pesanti ricadute - non ha esitato un attimo a convocare all'incontro del comitato sull'ordine e la sicurezza pubblica (composto dal questore, dai comandanti di carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani e dal sindaco) i sindacati. «Abbiamo esposto i motivi della protesta», afferma Desogus. «Poi ha preso la parola il sindaco che ha ribadito le solite cose: le gare sui mezzi e sulle pistole bloccate da errori; la crisi economica e i tagli necessari. Unica novità - aggiunge Desogus - l'ipotesi di restituzione, paventata dall'ispettore del Ministero, dei soldi utilizzati per il lavaggio delle divise». La parola decisiva del prefetto che ha proposto di posticipare lo sciopero, pena la precettazione. Il buon senso ha prevalso e domani le parti, con la sua supervisione, si incontreranno di nuovo. Sarà la volta buona?
Andrea Artizzu