Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il mistero dell'archistar: Investitori? No comment

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2014


L'INTERVISTA. Meis, il professionista americano coinvolto da Silvestrone

 



A carte coperte. L'architetto tifa per il nuovo Sant'Elia, sostiene il mediatore romagnolo che lo ha coinvolto in questa vicenda intricata, ma lascia accuratamente in sospeso un intero capitolo: quello più misterioso, legato agli investitori, a chi dovrà mettere pesantemente mano al portafoglio per acquistare un marchio glorioso e ricostruire uno stadio che compie 44 anni.
Dan Meis compare il 9 maggio a Cagliari, incontra Massimo Zedda, poi comincia un tour dal forte sapore celliniano fra Assemini, Elmas, Is Arenas e Sant'Elia, un impero non solo sportivo digerito in poche ore: «Wonderful», dice l'archistar a fine giro turistico, appena tre settimane fa. Felice di occuparsi di Cagliari, come twitta allegramente, e gongolante per aver incassato l'incarico di progettare il nuovo stadio di Roma, Meis tre settimane dopo (e siamo ai giorni nostri) incontra Massimo Cellino a Miami, in un elegante hotel dove selfie e strette di mano si sprecano. L'unico soggetto parlante in questa vicenda, Luca Silvestrone, aveva presentato il summit di Miami indicando i due ruoli di Meis, architetto di fama internazionale ma anche rappresentante degli investitori americani, interessati a puntare su Cagliari e sul Cagliari una somma vicina ai 400 miliardi di (vecchie) lire. La seconda, come (non) dice Meis, chiamiamola una inesattezza. Lo stesso architetto, 53 anni, nato nel Colorado, residente a Los Angeles, studi in California e New York, una marea di progetti clamorosi portati a termine, rimane stupito davanti al progetto visto insieme al sindaco di Cagliari: perché non è suo.
Un altro tassello di questa trattativa con diverse zone d'ombra non si connette con gli altri: il signor Jeff Cullen, anche lui presente a Miami, non avrebbe contatti ufficiali con fondi di investimento o società legate alla realizzazione di impianti sportivi. Il suo nome, venuto alla ribalta dopo l'incontro con Cellino, sarebbe stato “radiografato” da alcune parti interessate a questa vicenda, senza trovare alcun riscontro.
Mr. Meis, è stato o sarà lei a elaborare il progetto dello stadio Sant'Elia di Cagliari?
«Sono in vacanza in Toscana al momento. Mentre i dettagli sono ancora in via di sviluppo, sono molto entusiasta di avere l'opportunità di progettare un nuovo stadio per il Cagliari».
Dan Meis è il rappresentante degli investitori che vogliono acquistare il Cagliari Calcio?
Non risponde.
Dan Meis è il rappresentante degli investitori che realizzeranno lo stadio?
Non risponde.
Che rapporti ci sono in questo momento fra lei e il signor Luca Silvestrone?
«Io sostengo gli sforzi di Luca Silvestrone, ma ho anche incontrato il sindaco Zedda e sono stato estremamente colpito dalla sua visione per il futuro del Cagliari. I tifosi del Cagliari hanno sofferto per uno stadio al di sotto degli standard normali per troppo tempo e un nuovo stadio all'avanguardia secondo me giocherà un ruolo importante nel futuro sviluppo di Cagliari e sarà fondamentale per la salute del club».
Mr. Meis, lei lavorerà ad altri progetti legati agli stadi italiani?
Non risponde.

Meis, professionista internazionale anche dell'immagine, ha due strade da percorrere se crede davvero in questa avventura: mantenere una riservatezza da controspionaggio, a prova di qualsiasi tentativo di effrazione, oppure ammettere, col silenzio, che il vertice finanziario di questa operazione lui proprio non lo conosce. A Roma, dove è stato chiamato dalla società e dal Comune per progettare il nuovo stadio, una sorta di Colosseo di cristallo e acciaio dalla bellezza accecante, il business plan procede a rilento. L'archistar si scontra con la burocrazia italiana: i documenti possono essere depositati in Comune solo il lunedì o il venerdì, per l'approvazione definitiva serviranno dai quattro ai sei mesi. Buon lavoro.