Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cellino-Silvestrone la resa dei conti per club e stadio

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2014


Il presidente: 10 milioni o salta tutto

 


   

Un continuo conto alla rovescia, con la giornata di domani che potrà essere un Armageddon , un “Giorno del giudizio” in versione Cagliari calcio. Ancora ventiquattr'ore, infatti, e si dovrebbe avere il definitivo via libera della Commissione provinciale di vigilanza per il progetto che aprirà le porte ai 16 mila spettatori per il Sant'Elia, nella prossima stagione.
Un passaggio fondamentale per poter indicare l'impianto in cui i rossoblù potranno giocare nel campionato 2014-15, nella richiesta di iscrizione da presentare entro il prossimo 20 giugno.
Ma la giornata in arrivo dovrà anche dare risposte, magari definitive, sul futuro societario del Cagliari. Dopo le strette di mano di Miami, infatti, ora è il momento dei fatti. Luca Silvestrone, portavoce della misteriosa società americana, costituita per portare a termine l'acquisto del Cagliari e composta (sempre secondo indiscrezioni) da una decina di imprenditori provenienti da tre fondi di Boston e Detroit, lo ha confermato anche nella conferenza stampa di venerdì scorso in Comune: «L'accordo è quasi chiuso». È quel «quasi» che lascia ancora tutti interdetti. A partire da Massimo Cellino, che, dopo aver dato la sua benedizione all'accordo, ora aspetta i passaggi concreti.
Nella notte, i legali delle due parti dovrebbero aver completato la stipula del contratto preliminare di vendita. A questo punto, si dovrebbe fissare un incontro, presumibilmente a Londra, col patron rossoblù per mettere nero su bianco. E, contestualmente, si dovrà versare sul conto dello stesso Cellino la cifra concordata una settimana fa al Delano hotel di Miami Beach, un acconto da 10 milioni di euro, nell'incontro cui erano presenti, in rappresentanza dei soci a stelle e strisce, sempre Luca Silvestrone e l'archistar Dan Meis.
Fin qui le ipotesi, ma adesso servono i passi concreti. Perché Cellino ribadisce che vuol vedere le facce degli acquirenti, attesi anche a Cagliari per presentarsi ai tifosi, e soprattutto i soldi promessi. Per l'esattezza, non solo i 10 milioni di acconto, ma gli 82 complessivi proposti per l'acquisto della società e degli asset immobiliari (centro sportivo di Assemini e terreni di Santa Caterina a Elmas). E con i conti che non tornano in quel di Leeds, ecco che il patron rossoblù avrebbe fretta di chiudere. La stessa fretta che dovrebbero avere gli acquirenti, per affrontare al più presto le questioni tecniche, come la scelta dei nuovi dirigenti e dell'allenatore e la campagna acquisti.
In queste ore, quindi, si deciderà il futuro del Cagliari. E si capirà se il sogno americano, che ha appassionato per quattro mesi i tifosi, tra stadio da favola e squadra da primi posti, può diventare realtà o se svanirà nel nulla, alla deadline di domani. Nel frattempo, resta alla finestra Tommaso Giulini. Il presidente della Fluorsid Group non ha mai considerato veramente chiuso il discorso Cagliari e attende di capire come andrà la trattativa con gli imprenditori americani. Se l'affare dovesse andare in fumo, l'imprenditore milanese chiamerebbe subito Cellino, per rilanciare la sua offerta e realizzare, così, il suo desiderio di diventare presidente del club rossoblù.
Alberto Masu


LA POLEMICA. L'esponente del centrodestra critica il sindaco e detta la tabella di marcia

Farris (FI): «Nuovo Sant'Elia? Attenti, c'è una legge»


In questo «teatrino dei sorrisi», sarebbe meglio per tutti «rispettare la legge», quella che - sottolinea Giuseppe FArris, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Cagliari - «regola la progettazione e la costruzione degli impianti sportivi». Nuova puntata del confronto, per ora a distanza, fra Farris, il sindaco Massimo Zedda e Luca Silvestrone, rappresentante delle società che dovrebbero investire su due operazioni come il nuovo Sant'Elia e il Cagliari Calcio una cifra vicina ai 200 milioni di euro.
«Legge di stabilità, questa sconosciuta», scrive Farris, «eppure è questa, e solo questa, la norma che regolamenta la costruzione di impianti sportivi e che dovrebbe essere applicata, quindi, per il nuovo Sant'Elia». Il rappresentante del centrodestra aggiunge: «La speranza è che il sindaco Zedda e il sedicente rappresentante degli acquirenti americani del Cagliari Calcio, Silvestrone, siano aggiornati in merito, perché l'andazzo delle ultime settimane fa sorgere più di un dubbio». Ecco la norma: «Chiunque voglia realizzare uno stadio in Italia, interfacciandosi con un Comune, deve seguire la procedura imposta dalla legge 147 del 2013, la cosiddetta “Legge di Stabilità” - dice Farris - in particolare deve seguire i dettami dei commi dal 303 al 305 dell'articolo 1, peraltro di facile lettura e comprensione. È previsto, in sintesi, che il soggetto proponente debba presentare al Comune uno studio di fattibilità sul nuovo stadio, corredato da un piano economico-finanziario e dall'accordo con una o più società sportive». Gli unici interventi «non ammissibili, e Zedda si è preso un merito che non ha in quanto già esclusi per legge, sono quelli di edilizia residenziale». Il Comune, a sua volta, «previa conferenza di servizi, se ne valuta la bontà, è obbligato - entro novanta giorni dalla presentazione - ad approvare il progetto. La palla quindi, per utilizzare il gergo calcistico, ritorna al proponente, che deve stilare il piano definitivo. Il Comune allora deve convocare una nuova conferenza di servizi e, entro 120 giorni, dare una risposta». Farris si chiede: «Basta applicare la legge. A cosa sono serviti i quattro incontri avvenuti finora tra il sindaco Zedda e il sedicente emissario Silvestrone, se non a portare alla ribalta un teatrino che finora ha prodotto ben poco? Non mi risulta che al Comune sia stato presentato alcuno studio di fattibilità, previsto e imposto dalla normativa. Ma allora di che si sta parlando?». Il capogruppo conclude: «Silvestrone è arrivato a sostenere che io avrei frugato tra le mail del sindaco, quando ho solo fatto il mio dovere richiedendo un accesso agli atti. Sappia invece che spulcio le leggi e ne chiedo solo il rispetto, da parte di tutti».