Una vittima
(1987) e numerose tragedie sfiorate
Oltre la bellezza del paesaggio, la cronaca. Il promontorio di Calamosca offre una lunga teoria di frane e divieti, una disgrazia (nel 1987) e altre tragedie sfiorate, premesse dell'ordinanza del sindaco (27 luglio 2010) che ha istituito lo stop al transito e alla sosta “a veicoli e pedoni” nel promontorio. Più precisamente, lungo le “strade sterrate”, puntualizza il dirigente del Servizio di protezione civile Mario Delogu in una cronistoria del 12 novembre 2013 inviata al direttore generale del Comune, “e lungo la costa, nel tratto esteso tra la spiaggia di Calamosca e la verticale dei due fabbricati sotto il faro di Sant'Elia”. Questo divieto è ancora in vigore “poiché non risultano eliminate le situazioni di pericolo con la stabilizzazione delle scarpate”. La storia recente degli smottamenti ha inizio il 30 luglio 1987 quando una frana interessò un tratto di costone del promontorio. La Capitaneria di porto emanò un'ordinanza che, tra gli altri divieti, vietava “l'accesso alla zona costiera anche attraverso i sentieri esistenti al di fuori della fascia demaniale marittima interessata” , cioè dalla verticale della Torre de su Perdusemini fino a 200 metri a nord della verticale della Torre del Poetto . Altre frane nello stesso costone (avvenute il 12 e il 18 luglio del 2010) portarono il 27 luglio 2010 a un nuovo divieto di transito e sosta. Nel 2012 ulteriore smottamento del terreno con caduta di massi a Calamosca, nell'area già inibita. (p. p.)