Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dal primo contatto “arabo” al vertice di Miami passando per la holding di Tommaso Giulini: sei mesi

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2014

 

Dopo 21 anni di regno, in cui Massimo Cellino ha sempre ricordato che «resto perché nessuno è così pazzo da prendere il mio posto», ecco arrivare l'anno in cui il quasi centenario Cagliari Calcio si trasforma in una novella Sora Camilla. Quella che tutti la vogliono e nessuno la piglia.
Il via alle danze a dicembre, quando Cellino decide di riprovare l'assalto a un club inglese. Dopo averlo fatto, anni prima, col West Ham, ora nel mirino del patron rossoblù c'è il Leeds, nobile decaduta della Championship. Cellino dice di essere stanco delle battaglie per il Cagliari, mentre il maledetto United gli stuzzica l'appetito, anche per quei 130 milioni, sterlina più sterlina meno, che accompagnerebbero un ritorno in Premier.
E così il Cagliari diventa una 500, da lasciare al miglior offerente per occuparsi al meglio della Ferrari d'Oltremanica. A gennaio, le prime avances. Gli emiri del Qatar vedono nel Cagliari un ottimo passepartout per sbarcare nel sud della Sardegna. L'offerta è fantasmagorica, gira la cifra di 90 milioni con un acconto di 50 subito versato su un conto di Cellino. Che però tentenna. Lasciare il certo, il Cagliari, per l'incerto, perché la Football League semina ostacoli nella sua corsa al Leeds. E quando chiede di poter restare con una percentuale minima, gli emiri ringraziano e cambiano obiettivi.
Nel frattempo, la bellezza rossoblù attira altri investitori. Stavolta, fine gennaio, ad Assemini sbarcano Luca Silvestrone e un commercialista milanese. Parlano con Cellino e prospettano un investimento americano, intenzionato a puntare sulla costruzione di un nuovo stadio e l'acquisto della società. L'affare resta in stand by e parte ufficialmente solo dopo che il sindaco Massimo Zedda dà il via libera per la costruzione del nuovo impianto. L'offerta americana affascina, ma Cellino, nel frattempo divenuto proprietario del Leeds, nega sempre l'esistenza della trattativa. Nell'ombra, intanto, si muovono la Decathlon, mai apparsa ufficialmente, e la Fluorsid Group del milanese Tommaso Giulini, imprenditore 37enne reduce dall'esperienza calcistica nel cda dell'Inter morattiana. E proprio la Fluorsid sferra l'attacco a maggio. E se gli americani, che restano sconosciuti e sono rappresentati dal portavoce ravennate Silvestrone e dal re dell'architettura sportiva Dan Meis, Giulini passa ai fatti, prima con un blitz in sede per la “due diligence” e poi incontrando Cellino a Londra. Il resto è storia di questi giorni: Cellino rigetta la proposta di Giulini e apre a Silvestrone e Meis, incontrandoli a Miami e dando l'ok alla cessione del Cagliari per circa 80 milioni, asset immobiliari compresi. Solo il tempo dirà se tutto questo passerà alla storia come cronaca o solo leggenda.
Alberto Masu