Rassegna Stampa

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Nei Comuni 175 milioni bloccati. Sindaci contro il patto di stabilità

Fonte: web SardegnaOggi.it
29 maggio 2014

 

 

Nei Comuni 175 milioni bloccati. Sindaci contro il patto di stabilità
120 sindaci sardi si sono ritrovati in Consiglio regionale per protestare contro i vincoli del Patto di stabilità che non permettono ai Comuni di spendere 175 milioni di euro.

CAGLIARI - “La Regione farà di tutto per ottenere dal Governo l’allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità”. Lo ha ribadito il presidente della Regione Francesco Pigliaru nell’incontro con i sindaci della Sardegna che si è tenuto questa mattina in Consiglio regionale. Un appuntamento al quale si sono presentati circa 120 primi cittadini in fascia tricolore. Domani a Roma, ha annunciato il presidente della Giunta, ci sarà un altro importante confronto con il Governo per ottenere un innalzamento del tetto di spesa fissato per la Sardegna a 2,4 miliardi di euro, “risorse insufficienti per far fronte alle necessità dell’Isola”. La nostra regione, ha detto Pigliaru, “sta contribuendo al risanamento delle finanze pubbliche: entro giugno arriveranno le proposte per la razionalizzazione della spesa regionale, per la riforma di enti ed agenzie e per rendere più efficiente il funzionamento della macchina amministrativa.

Diversi gli interventi in Aula. Per Emilio Contini, vicepresidente di Anci Sardegna, “senza una revisione del Patto di stabilità, i comuni sono destinati alla paralisi. Non sarà possibile garantire nemmeno i servizi minimi”. Per Contini è necessario inoltre escludere dal Patto il Fondo Unico per gli Enti Locali. “I comuni - ha detto - hanno già contribuito pesantemente al risanamento delle casse dello Stato, oltre il livello attuale non si può andare”.

Per il sindaco di Cagliari Massimo Zedda “lo Stato non può usare i comuni per salvare se stesso”. Zedda ha ricordato gli interventi della sua amministrazione sul fronte del contenimento della spesa. “Noi abbiamo dovuto fare tagli pesanti, lo stesso non hanno fatto Stato e Regione”. Recuperare risorse è possibile, secondo Zedda, “tagliando gli sprechi dal sottobosco di enti e agenzie”.