Sono 1,4 milioni gli italiani che hanno sospeso i versamenti ai fondi pensione Debiti Pa, i miliardi sono 60 Il ministro Padoan: 24 pagati e gli altri sono già stanziati ROMA I debiti delle pubbliche amministrazioni con le imprese, esigibili e liquidi, ammontano al 31 dicembre 2012 a 60 miliardi di euro. È la cifra fornita dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Le precedenti stime di Bankitalia (sulla base delle indicazioni dei soli creditori) parlavano, invece, di 91 miliardi. «I 60 sono in grandissima parte già stanziati e 24 miliardi sono stati già pagati», ha ricordato il ministro. «Sono convinto, che l'Italia nei sei mesi di presidenza saprà dare una svolta» per dare enfasi e mettere al centro del dibattito europeo il tema della crescita e dell'occupazione.
LA PROPOSTA Roma è pronta, sta mettendo a punto una serie di «misure innovative» che saranno proposte ufficialmente a partire dal primo luglio, ma sulle quali il ministro ha registrato «molte aperture» da parte dei colleghi europei. La proposta dell'Italia partirebbe dunque dalla possibilità di escludere dal calcolo del deficit le spese per gli investimenti e probabilmente anche quelle per la scuola e per la ricerca. Altra ipotesi di cui si discute sarebbe quella poi di non conteggiare nemmeno il cofinanziamento dei Fondi Ue, pari a circa 40 miliardi di euro.
I DEBITI DELLA PA Una spinta importante arriverà anche dal pagamento dei debiti della PA e dall'introduzione della fatturazione elettronica che, obbligatoria a partire dalla prossima settimana nelle amministrazioni centrali eviterà il ripetersi del fenomeno.
I FONDI PENSIONE Sale a 1,4 milioni il numero degli iscritti ai fondi pensione che ha sospeso i versamenti a causa del protrarsi della crisi economica. Secondo la Relazione della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, crescono gli iscritti ai fondi di previdenza complementare (+6,1% nel 2013 a quota 6,2 milioni) ma il passo avanti è dovuto al boom dei piani individuali pensionistici (i cosiddetti pip) mentre arretrano i fondi negoziali (-1%). I pip con un +18,9% raggiungono quota 2,3 milioni e sorpassano gli iscritti ai fondi negoziali (1.950.552, -1%). Sono andati bene i rendimenti in generale ma soprattutto per i pip (+12,2%) mentre i fondi aperti hanno regnato un +8,1% e i fondi negoziali un +5,4% (appena l'1,7% la rivalutazione del Tfr lasciato in azienda per l'anno).
IL RISPARMIO PREVIDENZIALE Alla fine del 2013 i fondi registrati alla Covip erano 510 con 116,4 miliardi di risparmio previdenziale gestito. Nel 2013 sono stati raccolti 12,5 miliardi di euro, di cui 5,2 miliardi provenienti da flussi di Tfr indirizzati alla previdenza complementare.