ISTAT. I dati della crisi nel rapporto annuale: il caso-Sardegna
Le nascite al minimo storico da vent'anni ROMA La crisi trasforma le famiglie italiane. Sempre più mamme diventano i veri capofamiglia portando a casa l'unico stipendio, i mariti invece spesso si ritrovano disoccupati, mentre i figli cercano una via di fuga all'estero. È questo lo spaccato che viene fuori dal rapporto annuale dell'Istat, presentato dall'attuale numero uno Antonio Golini.
Un anno nero per le famiglie. Basti pensare al dato sui genitori disoccupati aumentati di oltre mezzo milione durante la crisi. Con oltre 300mila papà rimasti senza lavoro. Forte è la crescita dei nuclei dove l'unico stipendio sicuro arriva dalla donna (2,3 milioni), mentre gli uomini hanno pagato il prezzo più caro: in cinque anni l'occupazione maschile ha registrato un vero e proprio crollo dei posti persi (-973mila). L'Istat motiva questo dato con un mix di fattori: il primo col fatto che le donne, per effetto della riforma pensionistica, hanno dovuto prolungare la loro vita lavorativa; il secondo è l'apporto arrivato dalle straniere; infine, nelle famiglie in cui l'uomo è rimasto senza posto la moglie si è messa in cerca di lavoro.
Legata a doppio filo con questa difficile condizione familiare c'è poi la realtà dei giovani sempre più decisi a spingersi al di là dei confini dell'Italia: negli ultimi cinque anni quasi 100 mila under35 (94mila) sono emigrati. Più da vicino nel 2012 hanno lasciato il Paese in oltre 26mila tra i 15 e i 34 anni, 10mila in più rispetto al 2008. D'altra parte la disoccupazione giovanile è ai massimi e i ragazzi ripongono poche speranze in una ricerca fruttuosa del lavoro grazie al «curriculum». Al tempo stesso calano gli immigrati, meno attratti dal Belpaese a causa del difficile contesto economico. Nel 2012 gli ingressi sono stati solo 321mila (-27,7% sul 2007), mentre gli stranieri che hanno lasciato l'Italia sono aumentati del 17,9%.
L'altra faccia della medaglia è il nuovo minimo storico delle nascite, ai livelli più bassi da quasi vent'anni. Nel 2013, sempre meno italiani hanno avuto il coraggio di fare figli. Tanto che si stima che saranno iscritti all'anagrafe poco meno di 515mila bambini.
SARDEGNA «L'Istat conferma un 2013 di disagio e recessione anche in Sardegna con un aumento della povertà assoluta dell'11%». Questo il commento del segretario generale della Cisl sarda Oriana Putzolu. Nelle province di Olbia-Tempio, Medio Campidano e Iglesias-Carbonia il tasso di occupazione maschile, tra il 2008 e il 2013, è calato di oltre 10 punti: a fine 2013 si è attestato al 57% mentre l'occupazione femminile si è fermata al 39,7%.
Marianna Berti