Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Castello, finisce l'occupazione della ex scuola Manno

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2014

Quindici ragazzi da 4 giorni si erano stabiliti nei locali abbandonati di via La Marmora

 

È finita dopo quattro giorni l'occupazione della ex scuola media Manno in via La Marmora. L'intervento della Digos ieri pomeriggio ha convinto la quindicina di giovani che si erano stabiliti nei locali a lasciarli spontaneamente. Le forze dell'ordine si sono presentate a Castello in tarda mattinata dopo la richiesta fatta dal dirigente scolastico Pier Paolo Porcu. «Non abbiamo mai cercato lo scontro con le istituzioni - ha spiegato una delle occupanti - ma vogliamo denunciare lo scandalo di un edificio inutilizzato da tempo nel quale ci sono spazi enormi e decine di stanze che possono essere riqualificati».
L'ex istituto conta tre piani, l'ultimo dei quali inagibile per il cedimento parziale del tetto. In alcune stanze tuttavia restano ancora un archivio, libri, computer e decine di mobili. «Non è certo un luogo adatto ai bambini di una scuola media - prosegue la ragazza - ma nelle mani di persone adulte, responsabili e volenterose può diventare in poche settimane un centro culturale importante nel cuore di un quartiere che sta morendo». Il progetto di riqualificazione in effetti era iniziato da subito con qualche scopa e degli stracci. Il materiale scolastico eraq stato inventariato e messo da parte. Il piano sarebbe proseguito poi con l'allestimento di un centro di aggregazione e di laboratori aperti al pubblico.
L'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni ha replicato, però, agli occupanti: «La scuola di via La Marmora non soltanto è ancora utilizzata dal personale come archivio e magazzino ma è anche inserita nel piano triennale delle opere pubbliche per una completa riqualificazione. Sul tema degli spazi culturali l'amministrazione è disposta da sempre alla massima apertura ma soltanto in un clima di legalità».
«Non siamo delinquenti in cerca di spazi pubblici da occupare gratuitamente - hanno ribattuto i ragazzi - saremmo disposti a pagare per prendere in gestione i locali perché quelli messi a disposizione dal Comune sono pochi e offerti a prezzi folli».
Luca Mascia