L'ESPERIMENTO. Un'ora per portare i figli a scuola e poi andare in ufficio
Il messaggio lanciato dall'amministrazione comunale è chiaro: i cagliaritani devono cambiare atteggiamento e rendersi conto che usare la propria auto, nel centro di una città che ha deciso di puntare sulla mobilità sostenibile, non è conveniente. Va in questa direzione l'aumento di zone pedonali, piste ciclabili e corsie preferenziali per bus e taxi. Ma è possibile affrontare gli impegni quotidiani facendo affidamento sui mezzi pubblici?
Facciamo un esperimento. Prendiamo un uomo sposato: vive con moglie e due figli in via La Marmora, quartiere Castello. Lavora (dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20) in un'attività commerciale in via Pierluigi da Palestrina. La mattina è lui ad accompagnare i bambini a scuola: il più grande frequenta le scuole medie Alfieri, in via de Gioannis, dove la campanella suona alle 8,30, la più piccola un asilo che ipotizziamo stia in via Cimarosa.
ABBONAMENTI La soluzione più semplice per evitare di ricorrere alla cara, vecchia (e inquinante) automobile è puntare su un mix: piedi e autobus. In casa fanno gli abbonamenti mensili Ctm: quello per adulti costa 30 euro e consente l'accesso illimitato su tutte le linee urbane. Ne serve uno anche per il figlio maggiore: costa 26 euro (carta verde mensile studenti) perché l'Isee di famiglia è superiore al limite al di sotto del quale si paga 21. La piccola, che ha meno di 6 anni, invece viaggia gratis. L'uomo ha scaricato sullo smartphone l'applicazione gratuita Bus finder, del Ctm, che permette di sapere in tempo reale a che ora passerà l'autobus che aspettiamo, calcolare percorsi, sapere quale linea conviene prendere.
VERSO VIA DE GIOANNIS Castello è servito da una linea, la 7, che però non fa al caso nostro: attraversa il quartiere, raggiunge il Bastione ma poi risale per fare il giro di Villanova. Abitando nella parte bassa di via La Marmora, l'uomo e i bambini la escono di casa alle 7,55 per raggiungere, a piedi la fermata ai piedi del Bastione Saint Remy dove hanno due possibilità: o il 6 delle 8.03 o il 10 delle 8.05: entrambi li portano fino alla fermata di via Dante di fronte a San Saturnino, il primo con arrivo alle 8,11 e il secondo, dal tragitto più breve, alle 8,08. A bordo, i bambini salutano altri bambini: si incontrano spesso, a bordo, e nel corso dei mesi hanno avuto modo di socializzare. Dalla fermata di via Dante, a piedi, raggiungono la scuola Alfieri, 300 metri: al passo dei bambini arrivano alle 8,25, quando la strada è già intasata dalle auto di papà e mamme che accompagnano i figli. Il bambino saluta ed entra nell'istituto.
VERSO VIA CIMAROSA Seconda tappa: l'asilo. Via Cimarosa dista 750 metri: l'uomo e la bimba li affrontano a piedi, passando per via Loru e via Palomba, anche perché l'unica alternativa sarebbe tornare fino a via Dante, aspettare un autobus delle linee 30 o 31 (ne passa uno ogni 6 minuti), smontare all'altezza della stazione della metropolitana di superficie e proseguire a piedi fino a via Cimarosa. Un adulto in buona salute ci arriverebbe in 9-10 minuti, loro ne impiegano 15 ma arrivano comunque in tempo.
VERSO VIA PALESTRINA Lasciata la piccola all'asilo (ore 8,42) l'uomo percorre i 500 metri che lo separano dal luogo di lavoro: 7 minuti. Al lavoro arriva in anticipo di 10 minuti e con una certa soddisfazione. La prima missione della giornata è compiuta: ci è voluta un'ora, ma rispetto al bagno di traffico e all'incubo della ricerca del parcheggio in piena ora di punta il guadagno in termini di stress è evidente. Inoltre, sull'autobus si fa in tempo a sfogliare il giornale, si può fare conversazione o divertirsi ad ascoltare quelle altrui (ieri, per esempio, il cronista era seduto davanti a due residenti del Cep che si raccontavano spassosi aneddoti di vita del quartiere).
VERSO VIA LAMARMORA Alle 13, per rientrare a casa, il nostro uomo raggiunge la fermata di via Pergolesi (300 metri, 6-7 minuti) dove alle 13,08 prende il 6 (deve stare attento a non perderlo, il successivo passa solo alle 13,20). Dieci minuti più tardi l'autobus raggiunge la fermata di fronte ai giardini pubblici: potrebbe scendere qua, affrontare a piedi la salita fino a piazza Indipendenza e da lì farsi a piedi la discesa fino alla parte bassa di via Lamarmora, ma preferisce smontare alla fermata successiva (un minuto e mezzo di percorrenza in più), davanti all'ex sede de L'Unione Sarda , e sperare che gli ascensori per Castello funzionino.
Marco Noce