Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vecchi elettrodomestici, ecco come smaltirli

Fonte: L'Unione Sarda
14 gennaio 2009

Convegno. I materiali recuperati dai rottami possono essere riutilizzati nei processi produttivi



La provincia di Cagliari è all'avanguardia in Italia per la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Nel 2007 il loro recupero si è attestato sulle 1.802 tonnellate (pari a 3,2 chili annui per abitante) a fronte di un dato nazionale pari a 1,2. Se i numeri relativi alla provincia di Cagliari sono assai confortanti, non va però dimenticato che l'obiettivo stabilito dall'Ue per l'anno 2008 era 4 chili annui pro-capite. Un traguardo, quello fissato dalle direttive europee 95/2002, 96/2002 e 108/2003, raggiunto e superato da poche realtà italiane ed europee (il record spetta a Svezia e Norvegia che recuperano 14 chili).
GLI OBIETTIVI I dati sono emersi nel corso di un convegno che si è svolto ieri all'Istituto tecnico agrario Duca degli Abruzzi di Elmas, promosso dalla Provincia di Cagliari. Scopo dell'iniziativa? Sensibilizzare e informare gli amministratori comunali sui rischi per l'ambiente e la salute umana causati dalla dispersione incontrollata nell'ambiente (discariche abusive) di sostanze inquinanti e tossiche come il mercurio e il freon (il gas refrigerante, contenuto nei vecchi frigoriferi, responsabile del buco dell'ozono). Secondo obiettivo: sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di evitare un inutile spreco di enormi quantità di materiali che possono essere reimpiegati nei processi produttivi. È il caso, ad esempio, del rame, dell'alluminio, del ferro e dell'acciaio. «Il compito della Provincia», ha spiegato Sisinnio Lecca, responsabile dell'Osservatorio provinciale dei rifiuti, «è quello di rilasciare le autorizzazioni per gli impianti di recupero che hanno durata quinquennale o decennale. Entro 60 giorni dall'attivazione dell'impianto la Provincia avvia le ispezioni per verificare tipo e quantità dei rifiuti sottoposti a recupero».
I BENEFICI Lecca si è soffermato anche sui benefici economici e ambientali legati al recupero, con un evidente risparmio di materie prime e la sensibile diminuzione di freon nella stratosfera. «Il finanziamento delle operazioni di trasporto dai centri comunali e privati e le operazioni di trattamento, recupero e smaltimento», ha concluso l'esperto, «sono a carico del produttore».
PAOLO LOCHE

14/01/2009