L'ALTRA PISTA.
Per gli americani conti ok dopo la “due diligence”
Nella serata di ieri si è chiuso il blitz dei commercialisti del Fondo americano, guidati dal portavoce Luca Silvestrone, nella sede di viale La Playa. Una giornata e mezza sui libri contabili per una cosiddetta due diligence formato mignon. Ora i commercialisti (Emanuele Carretta, Mauro Riva e Diego Savio) stileranno una relazione da presentare agli investitori statunitensi, fondamentale nella valutazione economica dell'affare, a oggi fissata in 85 milioni, tra società e asset immobiliari.
Massimo Cellino, partito ieri da Londra per Miami, vorrebbe anticipare l'incontro in Florida con Dan Meis e gli altri soci del gruppo a lunedì mattina, ora statunitense, mentre dal Fondo si chiede di spostare alla sera, per permettere agli investitori di poter visionare la relazione stessa. Se Cellino dovesse insistere sulla sua posizione, si potrebbe arrivare a una clamorosa rottura.
Intanto, si cerca sempre di dare un nome al Fondo e ora è entrato nel calderone il Bain Capital Group, fondato, tra gli altri, da Mitt Romney, ex rivale di Barack Obama nella corsa alla Casa Bianca, e co-diretto da Stephen Pagliuca. Smentita, invece, la vicinanza al Fondo dello Studio Gattai Minoli&Partners, che assiste Tommaso Giulini e la sua Fluorsid nelle trattative per rilevare la proprietà del Cagliari Calcio di Massimo Cellino.
Alberto Masu