Il presidente di Fluorsid Group: voglio rivedere l'entusiasmo dei tifosi allo stadio
Giulini: offerta giusta, Cellino decida presto
Enrico Pilia
L a porta è ancora aperta. In viale La Playa, a Elland Road, magari in un hotel di Londra. Perché Massimo Cellino e Tommaso Giulini, uomini d'affari prima di tutto, non si sono ancora lasciati per sempre. Nonostante due incontri non andati benissimo, se ascoltiamo indiscrezioni autorevoli. Ma l'operazione Cagliari-Fluorsid non è chiusa. Anzi, sottolinea Giulini, «penso sia arrivato il momento di fare chiarezza sulla reale situazione». Quello che è sempre più un intrigo internazionale, fra gli Stati Uniti e l'Italia, con i colori rossoblù a fare da sfondo, registra le prime parole ufficiali di Giulini, 37 anni, erede della dinastia Fluorsid fondata dal padre Carlo, che assieme a un altro capitano d'industria come Angelo Moratti, alla fine degli anni '60 sbarcò in Sardegna per dare inizio a una storia che dura felicemente, come dice Giulini, «da oltre mezzo secolo».
L'ex consigliere d'amministrazione dell'Inter di Massimo Moratti è colpito, quasi spaventato, dal clamore mediatico che la sua discesa in campo ha generato. Ma è questo il prezzo della notorietà, del chiasso incontrollabile che si porta appresso il pianeta calcio. E lui lo ha capito in fretta.
Presidente Giulini, qual è il suo progetto legato al Cagliari?
«La Fluorsid Group e io, come suo presidente, siamo interessati ad acquisire la Cagliari Calcio e il suo centro sportivo di Assemini. In estrema sintesi, il nostro sogno sarebbe di creare un “modello Cagliari Calcio” valorizzando l'intimo legame della squadra con l'immagine della Sardegna nel mondo».
L'idea è interessante. Riuscirà a superare la concorrenza degli altri investitori?
«È presto per dirlo. Abbiamo un progetto piuttosto ambizioso, fare guadagni con i risultati sportivi e portare il Cagliari ad essere in grado di stare in piedi da solo. Le idee degli americani sono molto buone, ma le vedo a lunga scadenza. Noi puntiamo soprattutto a fare presto e bene, perché ci sono moltissime cose da fare entro giugno e il tempo sta passando. Come in tutti i progetti seri è necessaria anche focalizzazione, pragmatismo e attenzione alla sostenibilità finanziaria».
Si spieghi meglio.
«Focalizzazione per me significa professionalità: per questo sto costruendo un ristretto team di persone appassionate e di alte capacità che si dedicherebbero al bene del Cagliari, in collaborazione con l'attuale già ottima organizzazione presente nella società».
Si presenti ai sardi, non solo a quelli che amano il calcio.
«Operiamo in Sardegna da oltre cinquant'anni e siamo convinti che tutti coloro che hanno avuto modo di trattare con noi abbiano potuto constatare i nostri valori e la correttezza dei nostri comportamenti. E certo non abbiamo l'intenzione di acquistare la Cagliari Calcio allo scopo di offuscare questa nostra reputazione!».
Avete potuto controllare di persona bilanci e stato patrimoniale del Cagliari. Che idea vi siete fatti?
«Dico solo questo: la Cagliari Calcio è una realtà solida e ben gestita grazie all'operato del presidente Massimo Cellino».
Il Cagliari a Giulini: quali obiettivi a breve scadenza?
«Noi pensiamo di poter portare il club a un grado di sviluppo superiore e generare un entusiasmo crescente, riportando tutti i tifosi nel loro stadio. O meglio, come tutti auspichiamo in un futuro non troppo remoto, nel loro “nuovo” stadio».
L'entusiasmo si ottiene con i successi. Che non sempre sono figli degli investimenti.
«L'entusiasmo si crea anche attraverso progetti concreti, reali e di crescita sostenibile nel lungo periodo. Fluorsid Group ha presentato a Massimo Cellino un'offerta conclusiva per noi congrua in questo preciso momento. Abbiamo chiesto al presidente di decidere entro pochissimi giorni esplicitando l'eventuale intenzione di passarci il testimone alle condizioni che abbiamo proposto. In qualsiasi modo vada non ho alcun dubbio che Massimo Cellino deciderà il meglio per la Cagliari calcio e i suoi tifosi».