La Corte d'appello civile di Roma ha respinto anche il reclamo presentato dalla Regione per ottenere la sospensiva dell'efficacia esecutiva del lodo arbitrale che l'aveva condannata, nella primavera del 2013, a risarcire con 78 milioni di euro la società Coimpresa di Gualtiero Cualbu per i danni provocati dallo stop ai lavori edili a ridosso del colle di Tuvixeddu. Una fermata imposta nel giugno 2006 dalla Giunta di Renato Soru che, col nuovo Piano paesaggistico, aveva esteso i vincoli esistenti sull'area archeologica. Già tre mesi fa i giudici romani avevano respinto un'identica richiesta spiegando che «in difetto di conclamata fondatezza del gravame, nella valutazione degli interessi va data priorità» alla società per l'esposizione bancaria e i riflessi «che l'indisponibilità della somma può avere». Cioè: l'azienda rischia di fallire, la Regione invece può pagare perché si tratta di «una percentuale ridotta del proprio bilancio». La decisione nel merito è prevista nel 2016, intanto però i soldi vanno corrisposti.